Perché di nuovo sull’EVI?

Quello utilizzato come titolo di questo post è un quesito che mi stanno ponendo in tanti e che mi convince sempre di più che ho fatto benissimo a non ricandidarmi alle ultime elezioni comunali.

Come si fa a considerare l’impegno politico di un uomo come un mero esercizio retorico, legato al periodo del proprio mandato elettivo? Com’è possibile che questa comunità, ostaggio di un potere a dir poco cloroformico, non sia in grado di comprendere (non dico CONDIVIDERE, che per la nostra realtà è un concetto fin troppo nobile e difficile da metabolizzare) l’impegno di chi, pur avendo rinunciato al ruolo, continua a perseguire ad ogni costo quella chiarezza che nella pubblica amministrazione manca sempre più spesso e che, come sempre accade, continua a penalizzare i deboli e ad avvantaggiare i forti?

Ischia non vuole proprio crescere. Che peccato!

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