Se ci provasse Bruno…
C’è stato un lungo periodo della mia vita da giovane imprenditore in cui ho condiviso grande stima con Bruno Basentini. Un periodo molto bello, devo dire, fatto di tanti episodi estremamente gradevoli da conservare nel cassetto dei ricordi anche quando, per colpa dei soliti casi della vita, saresti stato tentato di rimuoverli impietosamente.
Ciò premesso, ricordando a chi mi legge che purtroppo (e non per colpa mia) quel periodo è terminato ormai da lungo tempo, l’intervento dell’ex Presidente dell’Ischia Isolaverde che ho letto quest’oggi su IL DISPARI ha rappresentato lo spunto ideale per alcune considerazioni dopo la recente retrocessione dell’Ischia. Considerazioni che, ovviamente, saranno scevre da qualsiasi genere di condizionamento rispetto agli attuali, inesistenti rapporti con il diretto interessato.
Nella sfera del Basentini-imprenditore allo stato attuale non mi permetto di entrare. Di certo, però, nessuno potrà negargli il ruolo di lungimirante motivatore ed il carisma da dirigente calcistico che ha saputo dimostrare negli anni in cui, prima con le “spalle coperte” da Leonardo Carriero e Antonio Baldi, poi di luce del tutto propria alimentata dall’entusiasmo che sapeva infondere in chi lo circondava, ha retto le sorti dell’Ischia con risultati oltremodo lusinghieri.
Ancora oggi, nel parlare di un progetto importante come quello dell’acquisizione del “Mazzella” e delle sue aree limitrofe, sono certo che Basentini sia stato in grado di accendere in qualche modo la miccia della passione in tanti che, come me, non esiterebbero a dare quanto possono alla causa dell’Ischia. Non so se l’ha detto sapendo dell’impossibilità, ancorché il Comune bandisse tale operazione, di percorrerla realmente, vista l’apatia imperante dalle nostre parti quando si parla di metter mano alla tasca per fare calcio seriamente, ma una cosa è certa: si è esposto e ci ha provato, proprio come voleva fare Lello Carlino, tentando di passare per il filantropo di turno, quando nessuno di quelli con la testa sul collo (pochi ad Ischia, in verità) gli aveva creduto; ben facendo, visti i risultati della sinergia pubblico-privato messa su da lui e dal sindaco ancora in carica.
Chi mi legge, sa bene che non credo più alle favole che altri vorrebbero far albergare nel mondo del calcio. Per questo, sostengo da sempre un progetto di azionariato popolare tipo Parma, laddove tutti, senza svenarsi, potrebbero contribuire a consolidare una squadra di calcio degna del buon nome dell’Ischia Isolaverde e, soprattutto, di una piazza che nulla ha da invidiare a Lanciano, Carpi, Frosinone e… chi più ne ha più ne metta, se non la capacità di coesione della loro gente intorno ad un obiettivo.
Forse proprio Bruno Basentini potrebbe essere la persona giusta per provarci, subito. Sì, subito. Perché da quanto ho capito, di qui a breve l’Ischia Isolaverde di Di Bello e compagni si troverà a dover ripianare con i fatti e non con le chiacchiere del buontempone di turno una posizione debitoria complessiva pari a circa 600.000 euro a cui, una volta in bonis, andrebbero aggiunti i soldini per disputare un eventuale futuro campionato, che sia di quarta serie o, in caso di allargamento dei gironi di LegaPro, tra i professionisti. Quindi… ora o mai più, o meglio: o si capisce subito che il calcio professionistico ha bisogno di una piazza che lo merita a tutti gli effetti, oppure rassegniamoci a vederlo solo in tv, invidiando chi ci riesce.
E se ci prova lui, nonostante tutto, il mio modesto contributo ci sarà! E il Vostro?