Al Comune di Ischia come a casa loro: per quanto ancora?
“Ridi, ridi, che mamma ha fatto gli gnocchi!” Così recitava un vecchio adagio. Ma da ridere, credetemi, non c’è proprio nulla! Gli unici che ridono sono loro, Giosi Ferrandino e compagni, rispetto a un modo di amministrare che definire discutibile è un eufemismo ma a cui, a causa di questa politica dall’effetto Valium, il Paese si sta purtroppo abituando con troppa faciltà. Credono di essere a casa loro e operano secondo tale visione e a dispetto di tutto e tutti: e se nessuno si ribella -proprio come faccio io da semplice consigliere di minoranza- finiranno per sentirsi sempre più legittimati a farlo. Tanto… nisciun rice niente!
E’ pericoloso, cari Concittadini, assuefarsi seppur inconsciamente -forse perché troppo presi dai ritmi e dai problemi di cui questi incoscienti fanno finta di non avvedersi- al modus operandi che regna ormai da quattro anni in Via Iasolino: transazioni più che discutibili con i soldi pubblici e con alcuni di loro che si improvvisano veri e propri agenti immobiliari, casse comunali languenti, pagamenti dei fornitori a quasi due anni, impegni di spesa di dubbia utilità, un bliancio che fa acqua da tutte le parti, delibere nascoste nei cassetti per quasi tre mesi dopo la loro regolare approvazione in Giunta per nascondere chissà che cosa, lavori pubblici che hanno devastato il Paese nella sua ordinaria amministrazione e senza alcun criterio e che ancora oggi non vedono soluzione di continuità, montagne di debiti nelle aziende partecipate, il traffico che impazza sempre di più, l’ormai ex Piazzetta San Girolamo ridotta ad un parcheggio non solo di notte, ma anche di giorno, con le mamme costrette a frapporsi fisicamente tra i loro bambini che giocano e le auto che ne minacciano arrogantemente la sicurezza pur di assicurarsi il parcheggio dinanzi a Picasso & C.: tutto ciò è lo specchio fedele e -Vi assicuro- assolutamente parziale della assoluta assenza di programmazione e competenza che la squadra di Giosi Ferrandino sta tuttora dimostrando e che ci sta portando in un baratro senza fine, proprio come quello che attanaglia Casamicciola Terme.
Tra un anno si vota, ma è già tempo di guardare al futuro senza placare le speranze di quegli Ischitani di buona volontà che ancora credono in quanto di buono si può ancora profondere per la nostra Ischia: diamoci da fare, oppure… accontentiamoci in silenzio di questa classe dirigente tutt’altro che invidiabile!