Buon senso e rispetto

Ho seguito finora in silenzio la vicenda della chiusura del “Valentino” a Ischia, prendendo atto di tutti (ma veramente tutti) i pareri espressi sia sulla stampa sia sui social.

Oggi ho quasi cinquantasei anni e il fatto che non frequenti più il mondo del by night per mero divario generazionale non significa che non possa essere obiettivo sull’argomento, specie in considerazione del fatto che ho due figli millennials, con ogni conseguente attenzione a tutto quel che riguarda i loro ambienti abituali.

Quel che è accaduto al Valentino non può e non dev’essere accostato in alcun modo all’incapacità delle nostre -pur inette- amministrazioni locali di gestire il sistema-turismo per quanto attiene al target dei giovani, perché tale problema è fortemente insito anche nella cultura di molti ischitani, indiscussi elettori di tali amministrazioni, pronti a protestare -giusto per fare un esempio- anche contro un evento assolutamente occasionale come la serata dance nella pineta di Fiaiano di qualche giorno fa.

E’ altrettanto vero (e l’ho sempre scritto), che non può e non deve esistere alcun diritto acquisito di questa o quella realtà imprenditoriale locale, con comportamenti in spregio di leggi e regole che mettano a repentaglio la sicurezza e la condotta dei loro clienti, molti dei quali minorenni, e la tutela di chi con il loro ambiente non ha nulla a che fare. E in considerazione di ciò, non c’è “simbolo” o “storicità” che tenga!

Mettiamola così: a Ischia ci conosciamo un po’ tutti e la difesa d’ufficio ci può stare, da una parte come dall’altra. Ma un onorevole compromesso all’insegna di un po’ più di buon senso e della rigorosa restaurazione di quel valore ormai latitante che si chiama RISPETTO (per il rischio d’impresa, per il lavoro altrui, per il prossimo, per le leggi e le regole, per la civile convivenza e… chi più ne ha più ne metta) ci farebbe decisamente bene.

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