Uno, dieci, cento, mille Antonio
“made in Ischia”!
Le notizie come quella pubblicata da IL DISPARI sull’importante riconoscimento ottenuto dal nostro concittadino Dott. Antonio Di Meglio sul tema della ricerca oncologica non possono che renderci orgogliosi.
In un momento in cui la nostra realtà locale pone sempre maggiori difficoltà innanzi ai nostri giovani, spesso impedendo loro di identificarne gli obiettivi, e i rapporti nel sociale sono talmente logori da lasciar prevalere sistematicamente l’invidia e l’arroganza al di sopra di ogni buona norma di rispetto e civile convivenza, sapere che un ischitano d.o.c. (per giunta, figlio di amici e persone perbene) si faccia talmente onore lontano dalla nostra Isola e in un settore così importante, non può che essere motivo di autentica gioia.
Bravo, Antonio! Mi unisco, con la mia famiglia, alla gioia di Mamma Teresa, papà Ciro e di tutti i Tuoi cari per questo splendido risultato. Ad maiora!
Leggi tuttoStavolta più “lato B” che Rube.
Non è Lazio-Juventus di ieri la partita in cui evidenziare l’abituale ladrocinio rubentino. Se una squadra che ha il 70% di possesso palla in tutto il primo tempo non concretizza neppure una delle innumerevoli palle gol create contro l’altra che neppure è riuscita a tirare in porta, la colpa è solo della sua inconsistenza.
E’ vero! Forse un rigore come quello, al Napoli non l’avrebbero fischiato. Ma è altrettanto vero che, come su Callejon contro il Chievo, al posto dei Gobbi ne avremmo parlato per due settimane.
Di contro, un attimo dopo aver subito il gol, Allegri ha messo in campo uno come Bernardeschi che, pur sedendo in panchina, ha dimostrato tutto il suo valore, dando alla squadra la spinta necessaria per concretizzare, contro ogni previsione, quella solita dose di “lato B” che mai le manca, specie quest’anno.
Il Napoli continui la sua corsa senza particolari patemi, concentrandosi a consolidare ulteriormente il suo secondo posto e le presenze nelle due Coppe. E come ha scritto il mio amico Seby, “aspettiamo il 10 marzo“.
Leggi tuttoArroganza di classe
Leggo solo adesso che oggi ricorre il sedicesimo anniversario della morte di Giovanni Agnelli, il mitico “avvocato”.
Tutto ciò che appartiene alla Juventus per me è tabù, è bene ricordarlo! Tuttavia, come Gaetano Scirea, credo che l’Avvocato Agnelli faccia parte a pieno titolo della storia d’Italia e del calcio italiano.
Una storia, la sua, condita da grande cultura, eleganza, ironia, abilità, astuzia e, perché no, da quella proverbiale arroganza propria degli snob ricchi e famosi. Ma anche nell’arroganza, che da sempre ha fatto di quei colori calcistici la quintessenza del successo impoverito dallo spettro del sistematico favoritismo, quando è la classe a prevalere, ci si trova difronte a persone speciali, al cui cospetto molti dei loro eredi non meriterebbero neppure, per la loro pochezza, di vantarne la parentela.
L’Avvocato. Lui sì, molto più che un semplice Gobbo!
(photo: lamescolanza.com)
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