I più forti del pianeta
Particolarmente interessante, su “Corriere Economia” di lunedì 13 ottobre, la classifica dei “Magnifici 100”, ovvero i brands globali più forti del pianeta.
E’ fin troppo facile, al di là di titani come Coca-Cola, Ibm, Disney e Mercedes-Benz, rendersi conto che lo strapotere della new economy continui indisturbato a sortire i suoi effetti: non è casuale, infatti, che al momento le prime due posizioni della classifica siano occupate rispettivamente da Apple e Google e che tra i cinque best risers (ovvero i marchi che hanno avuto le performances migliori quanto a crescita da un anno a questa parte), siano presenti Facebook e Amazon.
Inaspettata, a mio avviso, la crescita di Audi (+27%) e Nissan (+23%) in un momento non certo facilissimo per il mercato automobilistico; al pari di come sorprendono le new entries di due colossi della logistica come Fedex e Dhl e della stessa Land Rover. Il mondo, inoltre, continua a sostenere con forza Starbucks e i suoi caffè (+22%).
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“Guagliù, ma quann criscìt?”
Oddio, quant’è difficile rispettare i famosi criteri legati all’obiettività ed oggettività dell’informazione, quelli che chiunque mastichi i “fondamentali” del giornalismo sarebbe tenuto ad osservare scrupolosamente, quando scrive, nel rispetto dei Lettori…
Questo genere di considerazione, nell’ambito di un piccolo centro, viene ulteriormente avvalorata allorquando le più stupide beghe di paese accecano la lucidità del giornalista (o pseudo-tale), che proprio non riesce a resistere rispetto alla ghiotta ma sterile occasione di attaccare il fantomatico nemico di turno.
La trattazione da parte del quotidiano “Il Golfo” (a mio avviso tutt’altro che rispettosa della realtà) della notizia relativa alla mia posizione al Co.Re.Com. ha avuto nei miei confronti un notevole potere: è riuscita, dopo una prima replica, a farmi intendere che talvolta è del tutto inutile tentare di rispettare le persone o controbattervi, quando molte di loro, nate tonde, non potranno che morire tali, impossibilitate in maniera congenita a cambiar forma e -peggio ancora- sostanza.
Il quotidiano fondato dal mio fraterno e compianto amico Domenico Di Meglio, nonostante i contenuti e la grafica siano a mio avviso sensibilmente scaduti con l’ultima gestione, vanta ancora un certo numero di acquirenti abitudinari (la differenza con gli affezionati salta agli occhi), cui si aggiunge la logica del “pago uno, compro quattro o cinque” che di questi tempi rende più che mai. Alcuni di essi, in contesti diversi, hanno provato a chiedermi: “Ma perché IL GOLFO ce l’ha con Te?“. A tutti, purtroppo, non ho saputo rispondere, anche perché mi rifiuto di pensare che, se così fosse, l’unica motivazione possibile sarebbe quella che scrivo con IL DISPARI. No, per favore…
Da tali colloqui ho scoperto altresì che in effetti i Lettori del quotidiano locale sono più attenti di quanto non immaginassi. E’ vero, non c’era bisogno di un avvocato amministrativista per accorgersi che la tesi secondo cui l’istanza di sospensiva contro l’elezione che mi riguarda sia stata ritirata perché venuta meno l’esigenza cautelare, essendosi insediato il Comitato, fosse una “fregnaccia”. Tutti ricorderanno che il buon Lino Zaccaria, attuale Presidente, insieme ai suoi componenti pro tempore, fu mandato a casa dal TAR Campania nel 2011 nonostante il Corecom fosse in pienissima attività. Così come è chiaro a tutti che in quel caso, a differenza di quello che mi riguarda, le motivazioni fossero estremamente fondate. Ma questo, purtroppo, agli amici (?) del Golfo nessuno lo avrà riferito. Prendiamola così!
Ai miei amici veri, invece, unitamente agli estimatori che mi riconoscono i meriti e i titoli per essere assurto a questo importante incarico, colgo l’occasione per inviare un messaggio di grande serenità: tranquilli, resterò al mio posto e non ci sarà discussione nel merito che tenga. La Legge parla chiaro e noi tre (il presidente Zaccaria, il collega Francesco D’Ippolito ed io), per buona pace dei detrattori, tirapiedi ed invidiosi di turno, continueremo a lavorare con assiduità e professionalità per migliorare un organismo di fondamentale importanza per il settore delle comunicazioni in Campania.
E a quelli che continuano a tentare (invano) di infangare chi, ingratamente, viene additato come uno che “sta a chellata part“, rispondo senza alcun timore ed altrettanto rancore: “Guagliù, ma quann criscìt?”
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4WARD ISCHIA: ripartire sul serio parlando di turismo
(da IL DISPARI del 7 settembre 2014)
Tra una stangata fiscale e l’altra, tra la diminuzione storica del costo del denaro dalla BCE e la diffidenza dell’europeo medio verso la corretta risposta da parte del sistema bancario, la stagione turistica 2014 volge alla sua parabola discendente e ancora una volta siamo pronti a tirarne le somme. Tuttavia, non si intravede alcun tipo di iniziativa mirata a programmare il futuro, ma specialmente utile alla giusta autocritica e ad un processo di seria ricollocazione del prodotto Ischia sul mercato turistico internazionale.
E allora… make a change! L’esortazione del compianto Michael Jackson in una delle sue canzoni più belle parla chiaro: tocca innanzitutto a ciascuno di noi fornire il suo contributo per tentare di ripartire, senza attendere con passività un assistenzialismo ormai fuori dal tempo o che sia sistematicamente qualcun altro a compiere il primo passo. Tocca a ciascuno di noi offrire la propria disponibilità e la propria competenza per un’azione congiunta di rilancio che nel giro di brevissimo tempo sia in grado di coinvolgere chi veramente ha a cuore le sorti della nostra Isola.
Dobbiamo cominciare a parlare di brand reputation, di destination management, di criticità, di riposizionamento, di sistema, di sinergia pubblico-privato e, perché no, di comunicazione: in buona sostanza, ci tocca ridisegnare la nostra offerta, partendo proprio dai nostri punti dolenti, che una volta e per tutte ci tocca accettare con umiltà ed affrontare con rinnovato impegno.
Ecco il mio passo: non è affatto quello che i soliti buontemponi definiranno scioccamente l’inizio di una mia campagna elettorale personale. Nulla di più sbagliato in questo momento! E’ semplicemente l’iniziativa di un ischitano che non ha mai lesinato il suo impegno per il sociale e il suo amore per l’Isola e che oggi, pur senza un ruolo di governo, intende apportare il suo contributo. L’evento si chiamerà 4WARD ISCHIA e avrà luogo sabato 25 ottobre prossimo, quando ci troveremo qui ad Ischia in una location da definire, a discutere di un sondaggio d’opinione che ho commissionato pochi giorni fa all’ISPO e che sarà presentato direttamente dal Prof.Renato Mannheimer. L’oggetto è molto semplice: L’ATTUALE BRAND REPUTATION DELL’ISOLA D’ISCHIA SUL MERCATO ITALIANO E TEDESCO. Con questo, ovviamente, non ho inteso escludere altri mercati per noi emergenti, come ad esempio quello francese, ma semplicemente ottenere risposte precise dai due bacini storicamente più importanti dell’incoming di casa nostra.
Oltre al Prof. Mannheimer, in sole ventiquattr’ore hanno aderito al mio invito il Prof.Giovanni Viganò (Area Organizzazione e Programmazione del Territorio dell’Università Bocconi di Milano) e il Dott. Michele Rossena (Presidente dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane), ma il numero dei relatori di tale livello credo sia destinato ad aumentare. Per la parte istituzionale, sarà il Presidente della Giunta Regionale della Campania, On. Stefano Caldoro, a far sì che 4WARD ISCHIA non resti un semplice esercizio retorico-professionale, ma assuma il crisma di vero e proprio punto di partenza per un programma d’intervento che impegni tutti, indistintamente, ciascuno nel proprio ruolo.
In questo frangente, entusiasta delle prime quattro importantissime adesioni, non posso non ringraziare l’amico Mimmo Barra, che ha immediatamente apprezzato quest’iniziativa, facendola propria attraverso il patrocinio di un’Azienda Turismo che, sebbene svuotata quasi interamente delle sue funzioni dall’ultima legge regionale, sta tentando a tutti i costi di consolidare una presenza sul territorio latitante ormai da anni.
Sin da ora sono pronto a raccogliere ogni forma di contributo DA CHIUNQUE per arricchire quella che -sono convinto- sarà una mattinata di lavoro intenso ed interessante al tempo stesso. Vi aspetto! Ma intanto… save the date!
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