London’s surprise
Comincia un’altra settimana di lavoro intenso, ma con la carica di tre giorni di splendida vacanza in una città che ho ritrovato dopo oltre quindici anni.
Chi mi conosce sa bene che sono un inguaribile filo-americano e che, con tutta probabilità, giro più agevolmente New York che Milano. Ciononostante non avrei mai pensato di trovarmi in una città radicalmente cambiata in tre lustri e che, dall’inizio alla fine di questo breve ma intenso soggiorno, ha conquistato sia mia moglie che me con grande naturalezza.
Londra, da allora, è cresciuta in tutti i sensi. Oggi, a mio avviso, è la capitale d’Europa quanto alla capacità di coniugare cosmopolitismo, progresso, opportunità, ordine, organizzazione e pulizia. Per i miei gusti, non guasterebbe un tocco di maggior cordialità negli Inglesi, proprio in stile americano, non tanto nei rapporti istituzionali con il turista (già attualmente ottimi quanto a cortesia e professionalità) ma nel normale approccio umano. Qualcuno sostiene che se così fosse, Londra peggiorerebbe. Chissà…
Inutile dirVi che, come sempre, il mio pensiero è stato costantemente rivolto ad Ischia: un’Isola, la nostra, ormai ingessata da vincoli quasi totalmente fuori dal tempo che ne paralizzano da anni le tantissime quanto indispensabili opportunità di sviluppo e miglioramento dell’offerta turistica.
Comunque sia… see you soon, London!
Leggi tuttoIl Paese dorme
La politica al Valium -come l’ho sempre definita- di Giosi Ferrandino ha ulteriormente addormentato il Paese. Ischia è in preda a un totale torpore, dovuto per metà al carattere socialmente remissivo della sua gente e per l’altra metà da una classe politica totalmente ossequiosa dei disegni personali del leader maximo di Via Iasolino, pronto a cimentarsi di qui a breve nella campagna elettorale per il Parlamento Europeo.
Com’è possibile che nessuno si ribelli, specialmente tra i cosiddetti “addetti ai lavori”, a questo stato di cose? Possibile che il “tutto va bene, madama la marchesa” rispecchi effettivamente la temperatura indicata dal termometro del Comune di Ischia e, se vogliamo, dell’Isola intera? Siamo noi che non abbiamo capito nulla o sono loro che vivono fuori dal mondo reale?
E’ chiaro che io mi riferisco sì al Comune di Ischia; ma sono al tempo stesso già proiettato in quell’ottica che vorrebbe analizzare i problemi dell’Isola in modo unitario, magari con amministratori che prima di pensare ai cazzetti propri, abbiano realmente a cuore le sorti di un territorio baciato da Dio che, giorno dopo giorno, stiamo riuscendo a logorare irrimediabilmente.
Intanto… il Paese dorme!
Leggi tuttoRicercare nuovi mercati: un atto dovuto che condanna l’Italia
La ricerca all’estero di nuovi mercati per le aziende italiane rappresenta un atto dovuto e una concreta opportunità di sviluppo per i suoi imprenditori. Russia, Brasile, Cina, Emirati Arabi, India, sono ormai alcune tra le mete più gettonate dalle aziende italiane pronte e ben organizzate all’esportazione, che in breve tempo vi riescono a raccogliere numeri più che interessanti in termini di fatturato.
Al tempo stesso, è deprimente come questa pratica ormai diffusissima sottintenda un naturale, progressivo regresso della qualità dell’economia di casa nostra. A ciò si aggiunge la dismissione della forza lavoro da parte di molte realtà produttive, pronte a trasferirsi senza particolari problemi in quei paesi dove gli oneri di manodopera per l’imprenditore sono molto più bassi rispetto all’Italia.
Si parla di progressiva ripresa dell’Italia e dell’Europa; ma a dire il vero, in concreto, i segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Le parole hanno ancora il sopravvento sui fatti e all’orizzonte non vi sono provvedimenti seri in grado di sostenere l’impresa e i lavoratori con adeguati incentivi per tutti.
Rivolgere attenzioni verso l’estero, in un senso o nell’altro, aiuta di certo le imprese ma, di fatto, condanna lo status politico, economico e sociale della nostra nazione.
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