Diporto ad Ischia: una “continuità” evitabile

risorsa mare

 

La nomina di Stani D’Orta a Presidente di Ischia Risorsa Mare potrebbe essere ineccepibile sul piano della competenza. Non altrettanto, di certo, su quello della trasparenza.

Che D’Orta sia dai tempi di Casamicciola una persona di fiducia di Giosi Ferrandino è cosa nota; e per quanto mi riguarda, guai a privare un Sindaco (qui la maiuscola è generica come il riferimento) della chance di circondarsi di chi possa garantirlo nel suo operato. Diverso è insistere nella sfacciataggine che sfida la pazienza di chi, dalla “cosa pubblica”, si aspetta legittima chiarezza in certe scelte.

D’Orta = Gruppo Luise: un collegamento che non farebbe una piega, se già il 16 agosto 2011 chi Vi scrive (e potete rileggerlo cliccando qui) faceva notare come una società di tale gruppo aveva messo le mani sulla banchina megayachts delle Antiche Terme Comunali, attraverso un contratto quanto meno discutibile di cui proprio il sindaco Ferrandino, tanto per usare un’espressione ricorrente nelle ultime due settimane, “non poteva non sapere“.

E come faceva notare proprio oggi IL DISPARI.IT (che ringraziamo per la foto) nella sua anteprima, non vorremmo che si trattasse del primo passo verso una sorta di ulteriore “privatizzazione” del core business di Ischia Risorsa Mare. Di tutto questo, ovviamente, non abbiamo ancora sentito neppure un commento da parte dell’intera, corposa, eterogenea maggioranza facente capo a Giosi Ferrandino. Sarà forse per colpa dei posti barca gratuiti “sgamati” di recente e di cui si vocifera tanto su Radio Banchina, di cui si starebbero occupando le Fiamme Gialle?

I dubbi restano. E le indagini? Chissà…

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Un Paese sempre più alla deriva

 

Che sia finita un’epoca e naufragato un progetto, l’ho scritto da tempo e non ho certo bisogno di ripeterlo oggi, unendomi alla lunga coda di giustizialisti, qualunquisti e mediocri a cui non credo di appartenere. Parimenti, è chiaro a tutti che oggi i sistemi politici e giudiziari italiani escono sconfitti alla grande, non fosse altro che per il reciproco servilismo cui sono assoggettati.

Questo vorticoso accanimento giudiziario rischia seriamente di elevare Silvio Berlusconi allo stadio di autentico martire. E sebbene anche questa sia una condizione decisamente esagerata (perché di cazzate ne ha fatte sicuramente tante), il leader del centrodestra avrà ancora una volta, grazie ai tantissimi suoi avversari nei vari palazzi che contano, l’opportunità di dire la sua in un panorama politico che, non riuscendolo a sconfiggere sul piano elettorale, ritiene molto più comodo affidarsi ai suoi vari scivoloni per tentare di eliminarlo dalla scena tramite la Magistratura.

La verità, però, resta una sola: questo Paese è totalmente alla deriva. E per riportarlo sulla giusta rotta, credo che ormai non ci sia bussola o gps che tenga!

 

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La “conferma” di Girolamo

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Con il mio amico chef Girolamo Mennella, condivido da tempi non sospetti un piccolo sogno nel cassetto: aprire insieme un ristorante negli Stati Uniti, in un posto di mare dal clima mite tutto l’anno.

Intanto, continuando a coltivare il nostro California Dreaming (la speranza è l’ultima a morire), sono riuscito finalmente ad andarlo a trovare in quel di “Luigi a Mare”, un posticino situato al termine della Spiaggia di San Pietro (quasi all’ombra della casina rossa della Stazione del Benthos) che gestisce insieme al suo socio Pierpaolo Migliaccio.

Non mi soffermo sul conto (roba veramente più che da “benvenuto” ad amici), ma sull’atmosfera vacanziera e, last but not least, sulla qualità del cibo. Mi fermo qui per non privarVi del piacere di andarci; cosa che, ovviamente, Vi consiglio vivamente di fare! Ma fate presto: dopo questa piacevole conferma delle sue qualità culinarie, Girolamo ed io potremmo partire da un momento all’altro! 😉

 

 

 

 

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