Basta traffico!
Premesso che il concetto “occhio che non vede, cuore che non duole” non è più accettabile per i problemi atavici che affliggono l’Isola d’Ischia e le tarpano le ali a tutto tondo, è altrettanto vero che ci sono situazioni che talvolta sfuggono visivamente alla nostra quotidianità e, per questo, passano in secondo piano: la depurazione, la gestione dei rifiuti, lo scarsissimo livello dei trasporti locali, sia su gomma che marittimi, giusto per elencarne qualcuno.
Quello che proprio non si riesce a nascondere e non può sfuggire è il traffico, maledettissimo traffico, un cancro che con le sue metastasi ci equipara alle peggiori metropoli e che rende inutile qualsiasi sforzo del nostro centro cittadino di apparire quale oasi di pace e meta ideale per i turisti.
Oggi, per percorrere in motorino il tratto tra l’angolo di Scaglione (per dirla all’ischitana) e Piazza Antica Reggia ho impiegato quasi dieci minuti (per chi legge fuori dall’isola, parliamo di poco più di cento metri di strada), tra due fittissime file di auto e con due pullman dell’EAV quasi incastrati dinanzi all’ingresso del Re Ferdinando. Inutile sottolineare la salubrità dell’aria in quel momento, migliorata ulteriormente dal caldo scoppiato già oggi. E l’estate è appena cominciata, con il primo fine settimana da tutto esaurito in ogni ordine di posti. Stasera, peraltro, non si trovava un tavolo libero in un ristorante neppure a pagarlo a peso d’oro, nonostante la concomitanza con la partita della Nazionale di calcio.
Personalmente (e lo dico sul serio) non ne posso più! E l’inerzia, insieme all’incapacità, degli inquilini di Via Iasolino mi dà fastidio ancor più dei frutti che continua a produrre. E che nessuno dimentichi che sono già troppe le nostre settantamila auto e la nostra atavica pigrizia!
Leggi tuttoUomini e idee per Ischia
(da IL DISPARI del 12/5/2021)
Prima che giugno ci piova addosso e il tanto agognato lavoro scaturente dal ritorno dei turisti provi a lenire le profonde ferite ai nostri portafogli, Ischia non può e non deve dimenticare che tra un anno si vota! E se l’intenzione di almeno metà del paese non è certo quella di sottostare all’assembramento attualmente creatosi nella maggioranza di Enzo Ferrandino, di qui a breve diventa indispensabile dimostrare di avere un’alternativa utile a costruire qualcosa di diverso.
Quel che conta, però, è avere il coraggio di farlo subito, mettendoci la faccia. Non serve più confidarsi con l’amico che ti sollecita, rifugiandosi nel solito “io non posso espormi, ma sono con te”. Non è più questo il modo di tutelare le nostre rendite di posizione (per chi ne ha ancora): la strada è quella di difendere quell’inestimabile ricchezza che è di tutti e che, di giorno in giorno, stiamo dilapidando, perché è l’unico modo affinché ci resti ancora qualcosa da proteggere anche nel nostro privato.
Chi mi conosce sa bene che sono ormai nove anni che sono fuori dalla politica attiva e Vi confesso che non avrei alcun buon motivo per tornare sui miei passi. Tuttavia, in una fase del genere, non posso escludere di mettere a disposizione di un progetto serio quel piccolo bagaglio d’esperienza che ho accumulato in trentaquattro anni da imprenditore e dieci da amministratore pubblico, senza contare tutto il tempo che ho speso per sostenere amici o pseudo-tali nelle loro varie intraprese politiche.
Al punto in cui ci troviamo, non è certo la candidatura personale ciò che conta! Serve offrire il proprio personalissimo contributo, in un ruolo o nell’altro, credere in una visione che non è ancora un miraggio o una missione impossibile, seppure con tutte le difficoltà che oggi questo comporta.
Più che di un centrodestra sic et simpliciter, Ischia necessita di una buona idea. Una di quelle che, come sempre, cammina sulle gambe degli uomini. Quelli giusti, se ci sono ancora.
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Ischia, più che fortuna…
La stagione turistica 2021 potrà anche avere inizio da qui a un mese e di certo non possiamo risparmiare lodi al coraggio di chi, seppure con prudenza, sta già cominciando a riaprire le attività ricettive. Così come va onorato lo spirito imprenditoriale di altri, che nonostante il momentaccio si sono lanciati o stanno per lanciarsi in nuovi, cospicui investimenti di prospettiva.
Resta un dato essenziale: anche questo 2021, turisticamente parlando, sarà un anno di transizione! Non ci saranno numeri sufficienti ad attutire le “mazzate” che datori di lavoro e lavoratori hanno raccolto a causa della pandemia. Tutte le famiglie, nessuna esclusa, dovranno attendere la stagione 2022 per assaporare una certa normalità, sempre ammesso e non concesso che chi è demandato a programmarla, insieme a quelli che dovrebbero migliorare ciò che appartiene a tutti, siano in grado di comprendere la necessità del “cambio di passo”.
Una cosa è certa: non è più tempo di limitarsi al classico “Buona fortuna, Ischia!”. Serve di più.
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