Addio, Bruno!

Dopo un lungo ricovero presso l’Ospedale Rizzoli, oggi è morto Bruno Basentini.

Potentino d’origine e ischitano d’adozione, indimenticato Presidente dell’Ischia Isolaverde e amministratore della Cabalhotels nei tempi d’oro, Basentini era il patron dell’Hotel Terme di Augusto, di cui ottenne la gestione dopo il suo “divorzio” da Carriero e Baldi per poi rilevarne anche la proprietà.

Sempre elegante al punto da apparire spesso snob, mieteva rispetto incondizionato con la sua autorevolezza e, soprattutto, con la capacità di interpretare in modo rivoluzionario e da autentico antesignano il messaggio che l’isola d’Ischia poteva potenzialmente trasmettere nel turismo e attraverso il calcio. Sembra quasi una tragica coincidenza che la scomparsa di questo personaggio dall’indiscutibile carisma sia coincisa con il peggioramento delle sue condizioni di salute a partire dal fallimento della sua società, avvenuto nello scorso mese di novembre.

Nelle manifestazioni talvolta controverse ma proprie della sua “particolarità”, ci sono stati alcuni suoi comportamenti che negli ultimi anni ci hanno allontanati sia sul piano personale che imprenditoriale. Tuttavia, il ricordo di molti bei momenti trascorsi insieme all’insegna della cordialità e della stima reciproca non ne risulterà mai leso.

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Cresci Italia, cresci Ischia!

Che si tratti di un anno da dimenticare lo stanno dicendo già in tanti, forse troppi; così come il fatto che il prossimo debba essere migliore del suo predecessore (anche perché, in tutta onestà, serve veramente poco per riuscirci).

Al di là del ritorno alla normalità, personalmente, il regalo che vorrei dal nuovo anno è una forte iniezione di coscienza civile, in tutta Italia e ad Ischia in particolare. Mi basterebbe un po’ meno egoismo diffuso e più rispetto e considerazione verso la tutela di ciò che appartiene a tutti.

Una comunità matura, di questi tempi, appare un’utopia. Ma riflettendoci, è ormai una necessità indifferibile.

Buon 2021 e buona vita a tutti.

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Allora quel giudice a Perugia c’è!

E oggi, finalmente, due importanti quotidiani italiani, probabilmente rabboniti in occasione della prima festa di Natale o semplicemente consci che la vicenda comincia a ingrossarsi, hanno riportato alla perfezione le ultime conclusioni della Procura Generale della Repubblica di Perugia in merito al caso Suarez e alle ingerenze della Juventus -dirette o indirette- sulla vicenda.

Si legge con chiarezza: “Sussistono fondati dubbi che i rappresentanti della Juve abbiano potuto avere contezza, nel lasso temporale dall’8 al 14 settembre, di questo procedimento e delle attività tecniche in corso“. E ancora, sul Corriere della Sera: “…per gli inquirenti si tratta di una ‘falsa rappresentazione’ basata su un ‘presupposto inesistente’ – poiché dal Viminale erano arrivate indicazioni opposte: Suarez poteva diventare italiano in tempo utile per le esigenze juventine”. I p.m. anche per questo parlerebbero di “inquinamento probatorio” da parte di Chiappero (l’avvocato bianconero che avrebbe mentito in fase d’indagine sostenendo di aver contattato il Viminale da recapiti trovati su internet -ndr) e il d.s. Paratici (autore del contatto con la ministra De Micheli, sua amica d’infanzia -ndr): con le loro false dichiarazioni avrebbero reso difficoltosa l’attività di ricostruzione dei fatti.

Da indiscrezioni assunte, invece, sembrerebbe essere in corso in seno alla proprietà bianconera una sorta di redde rationem familiare, che tenderebbe a lasciar fare il suo corso alla giustizia, affinché determinate responsabilità sportive e gestionali su Juve e Ferrari vengano fuori quanto prima, insieme ai loro responsabili.

Sempre un cordiale saluto ad Andrea Agnelli e al suo proverbiale “rispetto delle regole” tutto juventino!

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