Corso e giuramento per parlamentari
“Qualsiasi cittadino prima di essere eletto deputato/senatore dovrebbe sostenere un corso sulla sacralità del Parlamento e giurarvi rispetto“. Questo è il post di ieri, diffuso sui miei profili social, che ha scaturito alcuni commenti interessanti, altri totalmente fuori tema e intrisi di qualunquismo.
Ho sempre sostenuto che per chi fa politica sul serio, assurgere al ruolo di parlamentare e, quindi, di potenziale legislatore, dovrebbe rappresentare la massima aspirazione. Le volte in cui ho avuto modo di visitare gli emicicli di Montecitorio e Palazzo Madama, tanto vuoti tanto nel corso di udienze, un brivido mi ha letteralmente accapponato la pelle.
Provavo invidia per tutte quelle persone, molte delle quali giuntevi senza particolari meriti, che probabilmente non si rendevano neppure conto -oltre i privilegi a loro certamente cari- dell’onore di ricoprire un incarico del genere. Eppure, spettacoli come quelli cui abbiamo assistito nei giorni scorsi (bagarre, spintoni, cartelli, schiaffi a donne etc.) non sono certamente degni di un Paese civile e, soprattutto, di ciò che il Parlamento e i suoi componenti devono (o meglio, dovrebbero) rappresentare per tutti.
Come ho avuto modo di scrivere, non faccio troppe distinzioni: punto il dito contro i faccendieri di ogni specie, che ritrovatisi per sbaglio in Parlamento grazie all’attuale sistema elettorale, svolgono il proprio ruolo sia con la cialtroneria degli scafati, sia con l’inesperienza e la presunzione dei novizi. Entrambe le modalità, a mio avviso, offendono quello che è il ruolo nobile del legislatore; un compito che, proprio per questo, meriterebbe PREVENTIVAMENTE una forte presa di coscienza e competenza, con impegno solenne, a rispettarne la sacralità; non fosse altro che per l’alto senso di responsabilità che dovrebbe contraddistinguere un così importante rappresentante del popolo.
Poi, ovviamente, mi pongo il solito quesito: ma tutto ciò, al popolo, interessa sul serio?