Da quanto tempo… Buon 2025!
Nell’ultimo giorno del 2024 torno a scrivere su questo sito/blog personale dopo tanto, troppo tempo. L’ultima volta fu, ahimè, il 17 maggio 2023, quando commentai il risultato elettorale del Comune di Casamicciola Terme. Non lo faccio per trascuratezza, sia ben chiaro, ma è decisamente complicato mantenere, tra i tanti impegni, anche quello di scrivere su “Il Dispari” sei giorni a settimana e trovare tempo e argomenti per aggiornare anche questa piattaforma (che prima o poi dovrò rinnovare anche graficamente) senza annoiare il prossimo con eccessi di presenzialismo online e offline.
Ho scelto questa foto come filo conduttore di un messaggio augurale che spero sia compreso e, soprattutto, rispettato. Era agosto scorso, mi trovavo in Umbria per un torneo di tennis e nel corso di una mattina libera decisi di portarmi ad Assisi, dove mancavo da un bel po’ di tempo. Fu una splendida giornata, perché riuscii a trasformare quella breve, solitaria escursione in un appuntamento con i pensieri, con lo spirito e, soprattutto, con una serenità d’animo che solo i luoghi di Francesco e Chiara sanno donare. Luoghi, quelli assisani, diventati oggi anche di Carlo, il giovane beato Carlo Acutis, che riposa proprio lì, al Santuario della Spogliazione e che quanto prima sarà canonizzato.
Ho riflettuto molto, seduto davanti a quella teca trasparente, ma soprattutto al cospetto di quel ragazzo in sneaker, felpa e zainetto che sembrava dormisse. E pensando ad alcune delle sue citazioni più famose, parti integranti di un linguaggio che, se più opportunamente divulgato, potrebbe riavvicinare tanti giovani ad una fede ormai sopita da tempo o smarrita del tutto, ho cominciato a pormi delle domande: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie“, diceva Carlo. O ancora: “Che giova all’uomo vincere mille battaglie se poi non è capace di vincere se stesso?”
E sono poi tornato ad Ischia, convinto sempre più, chilometro dopo chilometro, che per quanto sia inevitabile sottostare ai ritmi e alle esigenze di una quotidianità fin troppo frenetica, esigente e implacabile, non possiamo e non dobbiamo concedere troppo spazio alle false priorità, calpestando valori fondamentali quali il rispetto del prossimo e del proprio Paese, la sacralità della famiglia, la passione civile e la forza della vera amicizia, oltre alla salute che solo il Buon Dio può concederci.
E’ questo il mio augurio per Voi tutti che mi onorate di leggermi: vivere e morire da “originali”, vincendo Voi stessi nella gioia e nel saper ritrovare e difendere ogni giorno tali valori, prima di ogni altra cosa.
Che sia uno splendido 2025 per noi tutti. E per Ischia. Vi voglio bene!