Il “con Giosi no” non basta!
L’essermi concentrato per quasi cinque anni sulle malefatte amministrative di Giosi Ferrandino e i suoi, mi provoca oggi una sorta di assuefazione naturale che rende meno clamorose le ultime scoperte di noi-minoranza nelle partecipate sull’orlo del fallimento, tra le magagne degli appalti dei lavori pubblici all’UTC, sul bilancio comunale sempre più disastroso. Ho denunciato questo assurdo modo di gestire la cosa pubblica per l’intero mandato, per cui non sono certo meravigliato di quanto sta accadendo e quant’altro scaturira’ ancora, anche grazie alle indagini della Magistratura tuttora in corso su vari argomenti.
Tutto cio’, in ogni caso, non puo’ e non deve distogliere l’attenzione degli addetti ai lavori (e perche’ no, della gente comune) dall’opera di costruzione di una valida e credibile alternativa al calderone PD-PDL per le prossime elezioni: un’alleanza (o meglio, accozzaglia) che secondo me ha ancora troppe falle (alcune delle quali difficili da tappare) che potrebbero addirittura comprometterla, almeno in parte, favorendo l’evolversi di ulteriori scenari.
Indipendentemente da quest’ultima considerazione, la vera alternativa (quella realmente considerabile tale dall’elettorato sia nel candidato sindaco, sia nella coalizione) non e’ ancora nata; ed e’ innegabile che il collante tra le varie anime contrapponibili a Giosi e compagni non e’ attualmente sufficiente a garantire una vera unita’ d’intenti, del tutto indispensabile per batterli.
Non voler stare da sempre con Giosi, al pari dell’essersene allontanati per scelta politicamente consequenziale ai recenti provvedimenti di esclusione, non puo’ e non dev’essere l’unica reason why della futura classe dirigente di Ischia: coraggio, propensione all’impopolarita’ e presa di coscienza dello stato comatoso della “cosa pubblica” restano requisiti difficili da reperire e, peggio ancora, da condividere.
Per di più, va ricordato che chiunque sara’ il prossimo Sindaco d’Ischia, dovra’ armarsi di sufficiente consapevolezza per calarsi, più che nel ruolo di primo cittadino, in quello di curatore fallimentare.
Al momento, credo in tutta onesta’ che un po’ tutti stiano andando in tutt’altra direzione. E la gente continua ad aspettare, speriamo non invano.