La rotta incomprensibile
del centrosinistra italiano
Mi diverto molto a constatare, giorno dopo giorno, quanto il centrosinistra italiano non riesca in alcun modo a derogare alle proprie strategie e ai propri atteggiamenti, neppure in un momento in cui si trova nell’occhio del ciclone per le note vicende del Qatargate (ah, se i soggetti coinvolti fossero stati di centrodestra a quanto clamore avremmo assistito…) e, nondimeno, per il crollo verticale dei consensi riscontrato sia alle ultime elezioni politiche sia dagli ultimi, progressivi sondaggi dei principali istituti demoscopici.
Tutto grasso che cola per Giorgia Meloni e compagni (si fa per dire, ovviamente), che volente o nolente proseguono in un cammino sufficientemente inflessibile da fargli guadagnare sempre più punti nel gradimento popolare. Perché, che piaccia o no, di certo le decisioni del nuovo governo nazionale di centrodestra non rappresentano sempre il top della popolarità (basti pensare alla stretta sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della risalita del Movimento Cinque Stelle), ma nessuno potrà imputare all’esecutivo una mancanza di coerenza o di consequenzialità rispetto a quanto sostenuto dai banchi dell’opposizione alla campagna elettorale.
E quel che più conta, a mio giudizio, è che neppure dai piani alti di Palazzo Chigi la leader di Fratelli d’Italia e prima donna premier del nostro Paese sembra aver intenzione di perdere il proprio contatto diretto con l’elettorato, sollecitato in modo costante quanto efficace da una comunicazione social immediata, chiara e puntuale su ogni argomento o decisione che la riguarda.
Quanto durerà? Non lo so, anzi, credo a lungo. Ma conta che mi piace e spero che continui a piacermi!