Provarci era d’obbligo, ma altrove.
Una scelta “contro”? Assolutamente no. Una scelta “di comodo”? Sfido chiunque a dimostrarlo.
Dopo ventisette anni di coerente appartenenza a Forza Italia, solo la cattiveria gratuita può portare a questo tipo di conclusioni.
E’ dal 2011 che il centrodestra a Ischia è in caduta libera (ricordate il “caularone”?), ma i sintomi risalgono già a quattro anni prima, quando a Peppino Brandi fu negata la ricandidatura a Sindaco per mettere Giovanni Sorrentino contro Giosi Ferrandino e spianare la strada a quest’ultimo verso il suo primo mandato nel Comune capoluogo dell’Isola.
Questa cancrena si è estesa gradualmente a tutta l’isola, creando danni gravissimi e difficilmente riparabili ad uno schieramento che incarnava alla perfezione la natura politica dell’ischitano medio.
Dopo nove anni di volontaria assenza dal panorama politico locale, provare a ricostruire qualcosa e far capire alla gente che Ischia merita di più è un atto dovuto a cui non ci si può più sottrarre, pur senza scapicollarsi più di tanto. E “Fratelli d’Italia” era la sede naturale di questo laboratorio politico che presto sarà annunciato.
Ero e resto un uomo di centrodestra, non ho debiti politici e rimetto i miei crediti inesatti a chi si è ben guardato da saldarli. Funzionerà? Bene. La gente ci ignorerà? Me ne farò una ragione, tanto vivo d’altro.
Buona fortuna, Ischia!