Ischia si allaga? E che ci frega! Noi abbiamo… i ciclamini di Giosi!

Un altro acquazzone da far paura e, come al solito, un altro allagamento generale, anche laddove il Comune (come nel caso di Via Iasolino – Riva Sinistra) ha terminato da poco lunghi e onerosi lavori pubblici che comprendevano, tra l’altro, l’incanalamento delle acque pluviali nella condotta fognaria. La foto pubblicata da Ciro “Caronte” Costa su Facebook non abbisogna di commenti!

Ma questo non è senz’altro un problema di Giosi Ferrandino e della sua maggioranza: il sindaco e i suoi sodali sono troppo impegnati a pensare ad altro. Ci sono i soliloqui televisivi (rigorosamente senza contraddittorio), i proclami, le lunghe ore trascorse fuori ai tavolini in Piazzetta, gli scontri interni ben sedati dall’ormai ben nota politica-Valium del primo cittadino; ma soprattutto… I CICLAMINI, l’unico, vero obiettivo costante di Giosi.

Ciclamini e piante in ogni dove! Non importa se rientrano nella nostra vegetazione floreale tipica, non importa se costano troppo, non importa se ci sarebbe di meglio da fare con quei soldi: le pozzanghere disseminate in ogni dove, le auto sommerse qua e là, il traffico che impazza, i turisti sbigottiti dinanzi ad un paesaggio apocalittico dopo poche ore di pioggia fitta e un’adeguata rete fognaria degna di un Paese civile possono continuare ad attendere: Giosi e la sua squadra di ipoattivi pseudo-amanti della buona amministrazione (?) hanno la coscienza a posto: loro hanno destinato i proventi della vendita di parte del Polifunzionale alla Provincia proprio per realizzare le fogne, fottendosene altamente delle risorse pur abbordabili (già ottenute in passato dall’Amministrazione Brandi) in Regione.

E non fa nulla se quei nove milioni di euro stanziati in bilancio non arriveranno mai perché il Polifunzionale non può essere venduto e, quindi, le fogne resteranno una chimera targata Giosi e compagni: la strada dell’inferno (e da quattro anni a questa parte, anche quelle del Comune di Ischia) è lastricata di buone intenzioni. E tanto basta! Vero, Giosi?

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19 appartamenti a Monte Vezzi: solo un punto di partenza

Chi, come me, visse molto da vicino quell’immane tragedia del 30 aprile 2006, non può non gioire dell’atto approvato ieri all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ischia, che con l’approvazione di un’apposita variante urbanistica, dà il via -per quanto di competenza del Comune- all’intervento previsto con i fondi del Commissariato di Governo per la costruzione di ben diciannove appartamenti, da assegnare con criteri da definirsi alle famiglie di Monte Vezzi sfollate in via definitiva dalle proprie abitazioni, in quanto situate nella cosiddetta zona rossa.

E’ altrettanto vero, per quanto mi riguarda, che questo non è certo da considerarsi un punto di arrivo, ma solo uno step iniziale: tutti noi -ma gli abitanti ed imprenditori della zona in primis- hanno il diritto di sapere fino a che punto possono vivere e lavorare tranquilli senza adeguate opere di messa in sicurezza; per non parlare dei dipendenti di Ischia Ambiente che operano nell’area di compattazione a Caraucio, a poche centinaia di metri dal luogo del disastro; o ancora, quelli che vorrebbero impiantare un’attività commerciale in proprietà privata, per provare a ricominciare, ma che vengono impediti da un’incomprensibile burocrazia rigorosissima per loro e stranamente flessibile per altri.

E’ passato un anno dall’insediamento della nuova Giunta Regionale, che senz’altro ha dimostrato maggior dinamismo e concretezza su questi problemi, rispetto alla precedente amministrazione di centrosinistra. Ora, però, anche per l’attuale Governo di Palazzo Santa Lucia è giunto il momento di approdare a risposte serie e definitive: i fondi sono già stanziati, i progetti ci sono, la gente non può e non deve più aspettare!

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Cinque euro e ottanta l’aliscafo per i residenti: “chist so’ pazz!”

Nutro ancora una flebile speranza che la Giunta Caldoro -visto anche quanto pubblicato dai media a cavallo di Pasqua- riesca a porre fine allo strapotere dell’armamento privato nel Golfo di Napoli, ma soprattutto a un caro trasporti che è ormai insopportabile per tutti.

Intanto, un biglietto di aliscafo di sola andata per residenti (l’ho sperimentato oggi sulla mia pelle con l’Alilauro) è arrivato a 5,80 euro, aumentando così di quasi un euro rispetto alla tariffa precedentemente applicata. Non oso immaginare di quanto siano rincarati i biglietti per i non residenti, ma di questo passo sarà più economico volare verso gli Stati Uniti prenotando per tempo il proprio biglietto, anziché giungere ad Ischia in traghetto con auto al seguito o in aliscafo con un nucleo familiare di cinque persone.

Un solo aggettivo: INTOLLERABILE! Lo dirò anche nel prossimo consiglio comunale (28 aprile – 3 maggio) quando, a distanza di ben otto mesi dalla mia richiesta -Giosi e compagni permettendo- si discuterà finalmente del problema trasporti marittimi.

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