Adesso siano gli Ischitani a reagire!

Alea iacta est: con l’ingresso in Giunta di Luigi Mattera e Gigi Mollo, il “caularone” da oggi è ufficiale a tutti gli effetti.
Dedicare troppe parole a questo modo scellerato di interpretare la politica e, soprattutto, il mandato popolare, significherebbe legittimarne l’importanza. Di contro, però, non sarebbe giusto neppure sottacerlo acriticamente, dando modo a qualcuno di ammettere che nell’accezione scontata che “la politica è l’arte del possibile“, anche questo genere di pastrocchi possa rientrare nella normalità.
Non mi appassiona più di tanto (anche perché “nun ce vo a’zingara”) trovare una ragione plausibile perché Giovanni SorrentinoPaolo Ferrandino, Luigi Mattera, Gennaro ScottiSandro Iannotta, Gigi Mollo e Mario Amalfitano, in barba al mandato popolare ricevuto dopo una competizione CONTRO Giosi Ferrandino e compagni, oggi decidano di annullare quattro anni e mezzo di chiacchiere (perché a questo punto tali si dimostrano) per saltare impunemente dall’altra parte della barricata. Ciò che mi preoccupa, invece, è capire fino a che punto gli Elettori, la Gente comune, quella che vive sulla propria pelle il momento difficilissimo che Ischia, più dell’Italia intera, attraversa da tempo e che Giosi Ferrandino non ha  tenuto in alcun conto nell’arco del suo mandato, intenderanno mostrare il giusto sdegno verso questo genere di trasformismo che con il bene del Paese non ha alcunché da spartire, oppure continueranno a sottostare a tutto e tutti pur di non rinunciare ai piccoli piaceri del proprio orticello, lasciando che il resto vada inevitabilmente a farsi benedire.
In attesa di un’alternativa credibile e utile a ritenere che nulla è ancora perduto e non esiste alcuna vittoria scontata per questo genere di accozzaglia trasversal-clientelare, le elezioni di maggio resteranno l’ultima spiaggia per quel sussulto d’orgoglio con cui la gente di Ischia deve dimostrare di voler reagire. Diversamente, significherà che sono proprio questi gli amministratori (la minuscola è tutt’altro che casuale) che ci meritiamo.
(photo: tgischia.it)

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Resterò laddove la Gente mi ha chiesto di stare!

Vi propongo di seguito la lettera che ho indirizzato al Direttore di TgIschia.it, Gaetano Di Meglio, dopo il suo articolo che evidenziava l’apertura nei miei confronti da parte del sindaco Giosi Ferrandino a partecipare al cosiddetto “caularone” politico al Comune di Ischia. Spero chiarisca una volta e per tutte come la penso al riguardo!

Caro Gaetano, ho letto e condiviso su Facebook l’articolo in cui narri della “apertura” che ieri in tv Giosi Ferrandino ha riservato ad una mia eventuale partecipazione a quello che Tu, per primo, hai giustamente definito con l’accezione casamicciolese di “Caularone”. Una disponibilità al ragionamento che smentisce le malelingue di Via Marone e soprattutto il solito “vecchio” il quale, pur di non tacere, ha rimediato nei miei confronti l’ennesima figuraccia, dichiarando alla stampa locale il suo ineffabile “Ma chi lo pensa… non se lo prende nessuno… non ci interessa”. Palese dimostrazione che la considerazione di cui gode il suo pensiero da parte del sindaco in carica è pressoché vicina allo zero.

Ringrazio Giosi, ma diciamo che conoscendomi da cinque lustri e più, avrebbe anche potuto farne a meno. Lui, come chiunque mi conosce bene, sa perfettamente di non potermi equiparare a chi, anziché svolgere correttamente il suo ruolo, sta pensando di salire sul carro dei vincitori per placare nel modo più agevole le proprie smanie di potere, o -peggio ancora- rimediare al totale fallimento della propria autoproposizione. Ma soprattutto, Giosi sa bene che sono informato e sveglio a sufficienza per non credere ad una sola delle frottole che ha raccontato ieri sera in diretta a Teleischia.

Resto, quindi, laddove la gente mi ha chiesto di stare, cioè in minoranza; e comunque vadano le cose, continuerò sino al termine del mandato a fare le pulci a quest’amministrazione da dimenticare e ai suoi disastrosi protagonisti. Per le elezioni, poi, sai bene come la penso, nella speranza che quanto prima la platea dei dissenzienti da questo modo balordo di fare politica si allarghi sempre di più.

Grazie dell’ospitalità.

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Convegno depurazione, solo conferme: bisogna muoversi!

L’interessante convegno di ieri organizzato dal Comune di Serrara Fontana sul tema della depurazione (a cui, per impegni di lavoro, non ho potuto partecipare) ha fornito una serie di conferme piuttosto scontate. Primo: ci vorrà ancora qualche anno per ultimare i lavori del mega-depuratore per Ischia e Barano a San Pietro, ma anche dopo l’avvio a regime di tale opera gli altri quattro Comuni saranno “scoperti”. Secondo: la Magistratura ha il dito puntato contro il modus operandi degli amministratori pubblici adottato sinora su questo argomento. Terzo: a parte l’interessante progetto annunciato dall’Assessore Regionale Romano, che dovrebbe partire a breve, la politica non ha ancora recepito l’entità del problema relativo agli scarichi inquinanti in mare, che non può e non dev’essere sottaciuto ulteriormente.

Credo che rispetto a progetti faraonici che ci costringerebbero ad attendere ancora molto, troppo tempo, mentre il nostro turismo annaspa e l’economia locale versa in condizioni di coma quasi irreversibile, è necessario rispolverare soluzioni elementari e, soprattutto, alla portata sia delle “povere” casse comunali, sia dei singoli operatori e cittadini: che qualcuno riprenda la soluzione dei micro-depuratori, uno per Comune, proposta un anno fa dal Regno di Nettuno (che farà bene a predisporre controlli seri e severi per le imbarcazioni in rada -le prime a scaricare di tutto nel nostro mare-); che le singole Amministrazioni predispongano una moratoria, affinché ristoranti, alberghi e pubblici esercizi possano dotarsi di impianti innovativi, ecologici ed economici per il trattamento dei reflui, come quelli per la fitodepurazione (se volete vederne uno perfettamente funzionante, recatevi dalla Famiglia Napoleone all’Hotel Ristorante Da Maria, a Cartaromana); e anche i privati cittadini, nel corso del tempo, vengano responsabilizzati sulla necessità di non gravare oltre misura con i loro scarichi civili su un ecosistema fin troppo provato.

Questa è una delle prime prove di maturità che chi si misura col sociale, oggi o in futuro, avrà il dovere di affrontare! Se non vogliamo precipitare definitivamente…

 

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