Eterni ragazzi

caccia al tesoro

Si può ancora “cazzeggiare” quando si è over 40 (e non solo)? Beh, di tanto in tanto non fa certo male.

La foto, benché scattata in bassa e di notte con un semplice cellulare, rende l’idea di questo gruppo di entusiasti adulti, i quali hanno stravinto la caccia al tesoro organizzata da Ellegi Spettacoli e svoltasi domenica scorsa dalle 19.30 all’una di notte.

Un’esperienza simpatica e dura al tempo stesso, dove ciascuno ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per portare a casa un soggiorno di una settimana in pensione completa a Santa Susana (località mondana a 60 km da Barcellona) per tutti i componenti della squadra. Un articolato insieme di prove (quiz, canto e ballo, spot-lampo dalle pose “imbarazzate” ideati e filmati in pieno centro, composizione ed esecuzione di rap in meno di dieci minuti nelle vicinanze di un cimitero, fughe e ricerche da un capo all’altro dell’Isola, castelli di carte da gioco duri da comporre e lasciare in piedi, spirito d’osservazione e riflessione sotto torchio) per poi gioire insieme e, senza troppe pretese, tornare a casa a rimboccare le coperte ai figli, oppure riflettere sulle poche ore di sonno rimaste prima di tornare al lavoro. Così, come se niente fosse.

La felicità è fatta di piccole cose: vero, ragazzi? Spiegatelo alle nuove generazioni. Alla prossima!

 

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London’s surprise

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Comincia un’altra settimana di lavoro intenso, ma con la carica di tre giorni di splendida vacanza in una città che ho ritrovato dopo oltre quindici anni.

Chi mi conosce sa bene che sono un inguaribile filo-americano e che, con tutta probabilità, giro più agevolmente New York che Milano. Ciononostante non avrei mai pensato di trovarmi in una città radicalmente cambiata in tre lustri e che, dall’inizio alla fine di questo breve ma intenso soggiorno, ha conquistato sia mia moglie che me con grande naturalezza.

Londra, da allora, è cresciuta in tutti i sensi. Oggi, a mio avviso, è la capitale d’Europa quanto alla capacità di coniugare cosmopolitismo, progresso, opportunità, ordine, organizzazione e pulizia. Per i miei gusti, non guasterebbe un tocco di maggior cordialità negli Inglesi, proprio in stile americano, non tanto nei rapporti istituzionali con il turista (già attualmente ottimi quanto a cortesia e professionalità) ma nel normale approccio umano. Qualcuno sostiene che se così fosse, Londra peggiorerebbe. Chissà…

Inutile dirVi che, come sempre, il mio pensiero è stato costantemente rivolto ad Ischia: un’Isola, la nostra, ormai ingessata da vincoli quasi totalmente fuori dal tempo che ne paralizzano da anni le tantissime quanto indispensabili opportunità di sviluppo e miglioramento dell’offerta turistica.

Comunque sia… see you soon, London!

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Il Paese dorme

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La politica al Valium -come l’ho sempre definita- di Giosi Ferrandino ha ulteriormente addormentato il Paese. Ischia è in preda a un totale torpore, dovuto per metà al carattere socialmente remissivo della sua gente e per l’altra metà da una classe politica totalmente ossequiosa dei disegni personali del leader maximo di Via Iasolino, pronto a cimentarsi di qui a breve nella campagna elettorale per il Parlamento Europeo.

Com’è possibile che nessuno si ribelli, specialmente tra i cosiddetti “addetti ai lavori”, a questo stato di cose? Possibile che il “tutto va bene, madama la marchesa” rispecchi effettivamente la temperatura indicata dal termometro del Comune di Ischia e, se vogliamo, dell’Isola intera? Siamo noi che non abbiamo capito nulla o sono loro che vivono fuori dal mondo reale?

E’ chiaro che io mi riferisco sì al Comune di Ischia; ma sono al tempo stesso già proiettato in quell’ottica che vorrebbe analizzare i problemi dell’Isola in modo unitario, magari con amministratori che prima di pensare ai cazzetti propri, abbiano realmente a cuore le sorti di un territorio baciato da Dio che, giorno dopo giorno, stiamo riuscendo a logorare irrimediabilmente.

Intanto… il Paese dorme!

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