4Ward: dal seggio alla “seggia”, ogni giovedì in edicola con IL DISPARI

Già da due giovedì, su invito del mio amico Gaetano Di Meglio, ho iniziato sul suo settimanale IL DISPARI la conduzione di una rubrica tutta mia, dal titolo: 4Ward: dal seggio alla “seggia”. Un modo come un altro di continuare una piacevole tradizione cominciata tanti anni fa con il suo papà Domenico quando, dalle colonne del quotidiano IL GOLFO, ben prima di scendere in politica, mi dedicò un giorno alla settimana per la mia prima esperienza da opinionista, La Corte del Conte.

L’esperienza con IL DISPARI è cominciata già da due settimane (i titoli delle prime due uscite sono stati, rispettivamente ODDIO, BEPPE GRILLO MI COPIA! e DALLA E KANT) ma sono già stati in tanti gli apprezzamenti per un modo di scrivere che oggi più di sempre, scevro da qualsiasi condizionamento derivante dal ruolo di pubblico amministratore, piace perché rispetta in pieno ciò che l’autore pensa e scrive senza remora alcuna.

Più di sempre, quindi, Vi invito ad acquistare IL DISPARI, ogni giovedì. A proposito: il titolo del prossimo 4Ward sarà: LA DIGNITA’ POLITICA. Buona lettura!

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Valium per tutti: e il Paese “ce va pe’ssott”

La politica al “Valium” di Giosi Ferrandino ha ormai contagiato l’intero Comune di Ischia. Oggi, nell’andare a comprare un panino, la salumiera mi chiedeva: “Dottò, ma chist ann pe ll’elezion nun se sent proprio nient. Ma quanta ‘llist ce stann? Chi è u’sinnec?“. La disinformazione impera in un elettorato sempre più disorientato e pronto ancora una volta ad accodarsi al più forte, tentando di spuntare nel modo migliore i “cazzetti” propri, senza tener conto dei tantissimi inganni di un sindaco che ha messo il Paese sotto i piedi, lasciandolo sprofondare in un mare di debiti e pronto ad abbandonarlo, l’anno prossimo, in cambio di un posto in Parlamento.

Chi è responsabile di tutto ciò? Certamente gli addetti ai lavori! Tutti, chi più chi meno, hanno contribuito in modo inequivocabile ad aiutare Giosi Ferrandino, Domenico De Siano e il loro pastrocchio PD-PDL ad avere terreno sempre più fertile, giungendo ancora una volta a tredici giorni dalla presentazione delle liste senza un’alternativa chiara, forte e soprattutto ben nota all’elettorato per tentare di dire basta ai cinque, disastrosi anni dell’amministrazione uscente.

Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso? Onestamente, non mi sento minimamente responsabile di tutto ciò: ho fatto il mio dovere per altri cinque anni, il resto è sotto gli occhi di tutti!

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Pallista!

Il comunicato di Giosi Ferrandino che fa seguito al suo vertice con il PD napoletano (lo trovate su www.tgischia.it) è a dir poco patetico.

Il sindaco d’Ischia continua imperterrito a raccontare balle spaziali, fidando sul naturale torpore che avvolge la nostra cittadinanza rispetto ai “fatti della politica”. E insistendo ancora sui bilanci comunali disastrati (come se lui non ne sapesse niente del “fiasco dell’olio” da nove anni a questa parte), dei trasferimenti economici da parte del Governo centrale (ad Ischia sono tutt’altro che diminuiti) e sul solito chiacchieratissimo “bene del Paese”, prova per l’ennesima volta a giustificare il pastrocchio PD-PDL attuato con parte della minoranza consiliare. Per fortuna, pare che stavolta lo schifo generale verso tale iniziativa senza precedenti cresce di giorno in giorno: lui stesso se ne rende conto giorno dopo giorno.

Il massimo dell’autoesaltazione viene raggiunto quando Ferrandino dichiara: “Verrà quindi chiesto ai Partiti, per il tempo strettamente necessario, un passo indietro nella prossima tornata elettorale per favorire il percorso avviato sull’Isola d’Ischia, che rappresenterà un’esperienza esclusivamente “civica”, indispensabile per semplificare il quadro amministrativo locale, portando avanti, quindi, una grande riforma che necessita  del consenso più ampio per essere realizzata e  che serva ad avviare una fase costituente per nuovi assetti istituzionali, più rispondenti alle esigenze del territorio e dei cittadini a fronte delle sfide che ci attendono.” Politichese puro, che non tiene conto del fatto che è impensabile che i due partiti più grandi d’Italia (da cui Ferrandino, abituato a saltare di qua e di là, pensa di poter salirvi e scendervi come su un tram, secondo le proprie trovate) rinuncino a presentare liste con il proprio simbolo in un Comune in cui si vota a doppio turno. A meno che… u’pesce nun fet r’a cap!

Ma la palla megagalattica con cui Giosi ostenta la sua faccia tosta è quella con cui, a proposito delle demolizioni, dichiara che la sua amministrazione “continuerà a battersi, anche insieme ad altre amministrazioni della Regione Campania, affinché una norma nazionale possa intervenire per chiarire definitivamente l’applicabilità (ove possibile) del condono 2003 anche nelle nostre zone così come avvenuto per i precedenti del 1985 e 1994.” Di grazia, sindaco, in merito al “continuerà a battersi“, mi ricorderesti quali sono state esattamente le tappe della battaglia compiuta dalla tua amministrazione contro la totale inerzia del Governo Berlusconi -e mettiamoci anche quello attuale- nell’adozione di un provvedimento risolutivo che evitasse la rovina di tante famiglie oggi senza tetto, oltre al terrore di migliaia di altre che aspettano le ruspe dall’oggi al domani? Io sono rimasto alla conferenza dei capigruppo convocata su mia richiesta un annetto fa e mai più convocata nonostante le mie tantissime sollecitazioni. Mi sfugge qualcosa? Spiegalo anche ai Cittadini!

Mi rifiuto di accettare che il mio Paese rischi di avere un sindaco-pallista per altri cinque anni. E Voi?

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