Natale: più buoni o più fessi?

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Sarebbe oltremodo doveroso soffermarmi sulle dichiarazioni di Giosi Ferrandino in merito alle modalità di candidatura parlamentare nel PD (della serie, quando la gatta non può arrivare al lardo, dice che puzza); o ancora su quelle di Sandro Iannotta sulla grave situazione di Ischia Ambiente (come se lui di quell’azienda non se ne fosse mai occupato, direttamente o indirettamente); o ancora, della totale indifferenza degli Ischitani verso un momento politico e amministrativo che meriterebbe forse qualcosa di simile ad un’autentica rivoluzione, ma che per loro non ha ancora raggiunto il punto focale, ovvero non ha intaccato a sufficienza i loro interessi.

Ciononostante, siamo a Natale: la nascita di Gesù ci invita ad essere tutti più buoni. E anche se mi sento un pò fesso a comportarmi in questo modo, mi limito a formulare a tutti, ma proprio tutti, i migliori auguri di ogni bene per queste festività.

Naturalmente… mi rileggerete presto, su questo ed altro!

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D’Amato: e adesso, chi paga?

L’ennesimo accanimento del Comune di Ischia contro il Comandante della Polizia Municipale Elio D’Amato si è risolto ancora una volta con un risultato favorevole a quest’ultimo. Ma questa volta, a differenza di quanto accadde nel primo episodio della saga (protagonista l’Amministrazione Telese), qualcosa mi dice che l’ennesima rivincita di Elio comporterà esborsi non indifferenti: quali e quanti danni, volendo, potrebbe richiedere il numero uno di Palazzo D’Ambra all’Amministrazione Ferrandino, stanco di subire le angherie del politico di turno?

Una piccola nota: sia allora che oggi, era in carica Luigi Boccanfuso. E tra i due, notoriamente, non c’è mai stato idillio.

Ma la domanda principale è d’obbligo: il politico ordina, il dirigente esegue, il giudice sentenzia, la controparte vince e…  noi tutti paghiamo. Non vi sembra ora di farla finita?

p.s. per Peppe Pugliese, splendida persona e uomo dal gran senso del dovere: almeno Tu, un’ulteriore, costosa rivalsa giudiziaria, se puoi, risparmiacela!

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Padre (Filippo), perdona loro…

Padre Filippo,

il Suo animo misericordioso, che più volte ha avuto modo di dimostrare negli anni di duro apostolato sulla nostra Isola, è stato messo ancora una volta, quest’oggi, a dura prova.

Quello che doveva essere un appuntamento istituzionale di assoluta importanza e solennità, evidentemente, non è stato considerato in giusta guisa da parte di chi, doverosamente, avrebbe dovuto rappresentare la nostra Comunità in modo adeguato e, soprattutto, senza “sopravvenuti impegni ” di sorta.

Gli ottimi Marianna Boccanfuso (che pena, però, quel nastro tricolore rimediato in chissà quale merceria al posto della rituale fascia istituzionale, per giunta indossato con il verde all’esterno), Gianluca Trani e Giorgio Luigi Balestrieri hanno senz’altro fatto il loro dovere. Ma in casi del genere, la forma è inevitabilmente anche sostanza.

So bene che Lei ha avuto già oltre cinque anni di tempo per conoscere il “soggetto” (se vogliamo per un attimo dimenticare il suo precedente quadriennio casamicciolese…); e proprio per questo, nel dire che c’era da aspettarselo, probabilmente non la sorprenderò. Anzi…

Non gliene voglia, Padre Filippo: chi nasce tondo non può morire quadro. Per fortuna, Ischia non è tutta così!

Con immutato, filiale affetto!

DAVIDE

 

 

(photo: ildispari.it)

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