Vegetazione spontanea e ratti: Ferrandino fa “figli e figliastri”?

Andrea Medio, concittadino della zona di Campagnano, mi segnala che in buona parte delle aree agresti circostanti la zona abitata, l’eccessiva vegetazione spontanea (erbacce, canneti etc.) sta favorendo il proliferare di ratti: di certo uno spettacolo poco piacevole, sia per i residenti di Campagnano che per i numerosi turisti che transitano in tale zona.

Mi preme ricordare che appena qualche anno fa, con propria ordinanza, il sindaco d’Ischia, dopo aver notificato erroneamente a me tale atto (dimostrando chiaramente quanto si trattasse della classica ritorsione contro l’avversario politico), intimò perentoriamente alla mia famiglia la rimozione di canne ed ogni altra vegetazione spontanea da un terreno di proprietà in Via Nuova Cartaromana, adducendo l’insolita necessità di tutelare la salute pubblica messa a rischio dalla presenza di tali arbusti. Tale ordinanza fu puntualmente eseguita dai proprietari del terreno, pur dinanzi all’evidenza che in tutto il territorio comunale (come anche a Campagnano) centinaia di situazioni analoghe, anche di peggior portata, continuavano a restare impunite.

Oggi ho presentato un’interrogazione al sindaco Ferrandino e al Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale in modo da conoscere sia quali provvedimenti intendano adottare a fronte di quanto rappresentato, sia quante ordinanze di eguale tenore e successive a quella rivolta a suo tempo alla mia famiglia siano state emesse alla data odierna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Banchina megayachts: l’affare LUISE-COMUNE ISCHIA c’è e si vede!

Oggi sono finalmente entrato in possesso di una copia del contratto di cui avevo avuto fondata notizia sin dal 29 giugno scorso e che, contrariamente alla risposta fornita alla mia interrogazione ben un mese dopo, esisteva eccome ed era già stato stipulato sin dal 18 giugno: come dire, la mano destra che, nonostante lunghe (quanto inutili) verifiche, non sa (o fa finta di non sapere) quello che fa la sinistra.

ISCHIA RISORSA MARE s.r.l. e MARINE DI ISCHIA s.r.l. (società interamente controllata dal noto gruppo Luise) hanno quindi stipulato un contratto “su misura” che, a mio avviso, non può essere considerato valido. Sia perché Ischia Risorsa Mare non ha alcun titolo a sottoscrivere contratti in nome e per conto del Comune di Ischia, titolare della concessione del tratto di banchina; sia perché entrambe le società sono inadempienti, per non aver provveduto alla riscossione e al pagamento dei 50.000 euro dovuti, contestualmente alla sottoscrizione del contratto, come previsto all’art. 2 dello stesso.

Oltretutto va ricordato che si paventa a seguito di tali atti un notevole danno economico per l’Ente, oltre a una sub-concessione non autorizzata a favore della MARINE DI ISCHIA (art. 45-bis del Codice della Navigazione) e che per colpa di tali atti illegittimi il Comune di Ischia potrebbe subire finanche la revoca della concessione da parte della Regione Campania. Atteggiamenti incompetenti e irresponsabili, quelli del sindaco Ferrandino e dei suoi uomini, che continuano a gestire la cosa pubblica come se fosse casa loro e in barba alla Legge, e che ho provveduto a segnalare a tutte le Autorità preposte, auspicando che questo modo irresponsabile di amministrare il Paese subisca quanto prima le giuste censure.

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Prima le casse comunali o la salute dei cittadini? Chiedetelo a Giosi!

Da Assessore al Comune di Ischia, dal 2002 al 2006 (a dire il vero, anche prima di essere eletto, da semplice cittadino),  mi battei contro l’installazione sul territorio comunale di nuovi ripetitori di telefonia mobile. Fu proprio il mio impegno, sostenuto da numerosi cittadini della zona, ad impedire la realizzazione di un impianto del genere in quel del Soronzano, in proprietà privata. E per coerenza, poco tempo dopo, concordai con i miei familiari di rifiutare una cospicua offerta della Wind per installarne uno sul tetto della nostra proprietà.

Ecco la differenza tra chi, pur contro i propri interessi, riesce a tenere in debito conto la salute pubblica e chi, come Giosi Ferrandino e i suoi sette assessori, pur di raggranellare quattrini per tentare inutilmente di sanare le casse comunali del tutto disastrate dopo quattro anni dei loro assurdi sprechi,  è pronto a disseminare sul territorio (finanche sulla Torre di Guevara) una serie di ripetitori telefonici da 30.000 euro di fitto lordo l’anno. Andate sul sito del Comune di Ischia a vedere la delibera 85/2011 o, se Vi è più semplice, fateVi una passeggiata a Cartaromana o a Fondo Bosso, dove allo stadio Mazzella i lavori sono tuttora in corso.

Tra meno di un anno sarà tempo di ricordarsi di tutte queste “chicche”. Io intanto ho presentato un’interrogazione, inviata anche all’ARPAC (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), per sapere che genere di autorizzazioni e pareri hanno consentito questo genere di installazione.

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