A fuoco lento, senz’alcuna reazione

crisi

Sono innatamente ottimista, ma questo continuo inneggiare al lavoro quale unica strada da perseguire per uscire dal tunnel della crisi (appello particolarmente ricorrente nel suo mandato da parte del Presidente del Consiglio in carica Enrico Letta) sembra quasi una sorta di canto del cigno, una nena a cui ci stiamo pericolosamente abituando.

Tutti, ovunque nel Bel Paese, continuiamo a subire di tutto, a sopportare i sacrifici più ardui, senza mostrare il benché minimo senso critico. Per molto meno (rincaro dei trasporti pubblici), gli studenti brasiliani stanno mettendo sottosopra un Paese intero, subendo le cariche violente dei corpi speciali della polizia carioca.

L’Italia, grande paese di santi ed eroi, non sembra ancora pronta a mostrare la sua giusta reattività rispetto a un periodo difficile che sta durando ormai da troppi anni. L’impressione è quella che, chiacchiere a parte, mentre l’agonia della Grecia è stata a dir poco fulminante, quella di casa nostra ci sta consumando tutti a fuoco lento, con una sofferenza lunga e lieve che tuttora non sappiamo quando e come mostrerà il suo epilogo.

 

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…e adesso sono tali e quali a PD e PDL!

m5s

Voglio esprimere tutta la mia solidarietà all’amico Avv. Bruno Molinaro e, con lui, ai ragazzi del Movimento Cinque Stelle di Ischia, per lo smacco subito da parte referenti politici nazionali grillini. Comincerei proprio dai due onorevoli Luigi Di Maio e Angelo Tofalo, che un secondo dopo essersi fatti fotografare ad Ischia con tanto di disegno di legge in mano a mo’ di testimone, non hanno disdegnato di dichiarare che sarebbe stata la Commissione competente a decidere se proseguire o meno l’iter parlamentare del ddl (cfr. Huffington Post di sabato scorso). I contenuti del comunicato ufficiale del M5S, ripreso oggi dall’Ansa e dai principali media e che definisce “inconciliabile” la proposta ischitana, la dicono lunga su quanto la buona fede di chi lavora sul territorio venga poi strumentalizzata ad usum delphini da chi, eletto per grazia ricevuta, ha imparato molto presto a fregarsene delle istanze che provengono dalla gente comune. Altro che democrazia partecipativa…

Stento a credere, infatti, che i vari Goffredo, Iacono, Lutzu, Impagliazzo si siano mossi sulla proposta Molinaro nell’ambito dell’Urban Forum di sabato, senza aver sentito prima i loro referenti e incassando il placet di rito per proseguire nella loro iniziativa. E allora? O sono incapaci loro, o il verticismo del M5S ha assunto una decisione del tutto contraria al loro operato, prendendo tutti in contropiede ad effetto valanga, compreso il giovane vicepresidente della Camera ed il suo collega-accompagnatore.

Dopo aver presenziato e plaudito al convegno di sabato, oggi mi sento di affermare a chiare lettere (e spero che i fatti mi diano presto torto sull’argomento specifico) che i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, sul problema demolizioni, sono entrati  a pieno titolo nell’ampia schiera di irresponsabili e traditori già foltamente popolata dai loro colleghi del PD e del PDL.

 

 

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Il problema non è il vecchio o il nuovo

DEL-DEO1

Il nuovo Sindaco del secondo Comune isolano per numero d’abitanti non può e non deve passare inosservato. E’ vero, come ama ripetere l’amico Abramo De Siano, che “Ischia è Ischiacentrica” (sottolineando così l’importanza del Comune-capoluogo negli equilibri isolani), ma è da tempo giunto il momento di auspicare il meglio a tutte le realtà amministrative di casa nostra, in vista del tanto agognato e vituperato Comune Unico.

Personalmente sono buon amico di Franco Regine, che stimo non poco come medico; ritengo, altresì, che dopo il suo decennio, il Comune del Torrione abbia bisogno di una sterzata non indifferente, specie rispetto agli ultimi tempi in cui il Sindaco uscente si è arrovellato, insieme ai suoi, in una sorta di labirinto dal quale non ha saputo uscire e vedendosi costretto a rinunciare, insieme ai suoi, anche alla benché minima rappresentanza diretta nelle elezioni appena trascorse.

A Francesco Del Deo, persona senz’altro distinta e brillante, auguro di riuscire a dimostrare che per un Sindaco che si rispetti, il problema non sta nel solito concetto fritto e rifritto del vecchio e del nuovo, bensì nella reale fattività dei singoli e nel riuscire a testa alta e a costo dell’impopolarità a perseguire il bene comune, nel rispetto del programma e, soprattutto, del Paese.

E senza nulla togliere alla primogenitura colelliana, l’esortazione è d’obbligo: “Forza, Forio!

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