Corso e giuramento per parlamentari
“Qualsiasi cittadino prima di essere eletto deputato/senatore dovrebbe sostenere un corso sulla sacralità del Parlamento e giurarvi rispetto“. Questo è il post di ieri, diffuso sui miei profili social, che ha scaturito alcuni commenti interessanti, altri totalmente fuori tema e intrisi di qualunquismo.
Ho sempre sostenuto che per chi fa politica sul serio, assurgere al ruolo di parlamentare e, quindi, di potenziale legislatore, dovrebbe rappresentare la massima aspirazione. Le volte in cui ho avuto modo di visitare gli emicicli di Montecitorio e Palazzo Madama, tanto vuoti tanto nel corso di udienze, un brivido mi ha letteralmente accapponato la pelle.
Provavo invidia per tutte quelle persone, molte delle quali giuntevi senza particolari meriti, che probabilmente non si rendevano neppure conto -oltre i privilegi a loro certamente cari- dell’onore di ricoprire un incarico del genere. Eppure, spettacoli come quelli cui abbiamo assistito nei giorni scorsi (bagarre, spintoni, cartelli, schiaffi a donne etc.) non sono certamente degni di un Paese civile e, soprattutto, di ciò che il Parlamento e i suoi componenti devono (o meglio, dovrebbero) rappresentare per tutti.
Come ho avuto modo di scrivere, non faccio troppe distinzioni: punto il dito contro i faccendieri di ogni specie, che ritrovatisi per sbaglio in Parlamento grazie all’attuale sistema elettorale, svolgono il proprio ruolo sia con la cialtroneria degli scafati, sia con l’inesperienza e la presunzione dei novizi. Entrambe le modalità, a mio avviso, offendono quello che è il ruolo nobile del legislatore; un compito che, proprio per questo, meriterebbe PREVENTIVAMENTE una forte presa di coscienza e competenza, con impegno solenne, a rispettarne la sacralità; non fosse altro che per l’alto senso di responsabilità che dovrebbe contraddistinguere un così importante rappresentante del popolo.
Poi, ovviamente, mi pongo il solito quesito: ma tutto ciò, al popolo, interessa sul serio?
Leggi tuttoLa strana puzza sotto il naso del PD
Una frangia decisamente cospicua del PD si sta indignando dell’incontro Renzi-Berlusconi, minacciando di far saltare l’esecutivo delle larghe intese qualora tra i due leader nascesse un accordo sulla legge elettorale.
Matteo Renzi, che con tutta la sua supponenza resta un pragmatico ed è circondato da esperti che lo supportano con obiettivi ben precisi, non si spaventa affatto di questa eventualità. Della serie, se Letta va avanti e si fanno le riforme, nessun problema; qualora il cammino finisse, va ancora meglio, perché… “il candidato sarò io“.
Ho sempre detto che la vera rovina del PD è… il PD. Se da una parte Renzi è fin troppo abile a cavalcare l’esigenza popolare di rinnovamento, in particolare per quanto attiene alle riforme, dall’altra il dem establishment italiano continua ad autoevirarsi con un’ingiustificata puzza sotto il naso nei confronti del leader storico del centrodestra.
Del resto, se tale motivazione fosse fondata, il fatto che sotto la guida di Napolitano il centrosinistra abbia deciso di intraprendere un cammino di governo insieme a Berlusconi, meno di un anno fa, la dice lunga sulla chiara intenzione di Bersani e compagni (all’epoca era lui a decidere) di sfruttare ingratamente il “Giaguaro” per poi farlo fuori attraverso altri metodi ben lungi dalle urne sempre ostili per loro e amiche per il Cavaliere.
Il redde rationem, a quanto pare, è nuovamente vicino. E noi staremo attentamente a guardare!
(photo: freenewsonline.it)
Leggi tuttoEmozionato per Domenico
Per mia cultura, non riesco a godere del male altrui. Parimenti, credo di avere l’obiettività di valutare nel modo giusto i risultati conseguiti dagli altri, senza farmi accecare dall’invidia o da inutili termini di paragone.
Di Domenico De Siano, pur avendolo portato io in Forza Italia nel lontano 1999, non ho condiviso l’azione politica, tant’è che per ben sei anni (dal 2007 al 2013) mi sono ben guardato dal votarlo. E’ altrettanto vero, però, che ne ho sempre apprezzato la capacità di distinguere il piano personale e professionale da quello politico, a cominciare dal fatto che pur sapendo che politicamente ce l’avessi con lui, egli si è sempre affidato a Deltastudio.com per le sue strategie di comunicazione. Una qualità, questa, che altri esponenti politici passati e presenti (leggasi Salvatore Lauro e Giosi Ferrandino, tra i tanti), pur avendo con me un rapporto senz’altro storicamente più diretto, non hanno mai saputo dimostrarmi e che fa il paio con una forte capacità di riconoscere i propri limiti ed i pregi altrui.
Oggi, che ci crediate o no, la sua nomina a coordinatore regionale di Forza Italia mi emoziona. Sì, perché alla fine, è vero che la meritocrazia in politica non è certo una costante (anzi, tutt’altro), ma il fatto di avere un ischitano in un ruolo così importante ha il sopravvento.
Adesso, caro Domenico, per Te viene il difficile. A cominciare da Ischia, dove non potrai non toglierti “u’scuorno r’a faccia” per quella dannata, ignobile operazione del “Caularone“, che ha letteralmente azzerato il centrodestra dalle nostre parti e lasciato terreno fertile allo smodato quanto dannoso strapotere di Giosi Ferrandino. Se in Campania avrai tanto da fare, sappi di avere il preciso dovere di cominciare da Ischia.
In bocca al lupo, amico!
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