Povero Carmine: curnut (si fa per dire) e mazziat!

Ci ha fatto sognare per una decina di giorni; eravamo tutti pronti ad assistere al terzo dei membri della maggioranza Ferrandino (dopo Ciro Ferrandino e Giuseppe Di Meglio) che, con la giusta dose di coscienza e rispetto per il Paese e in barba ai voltagabbana e al cloroformio da sete clientelare, unisse a meno di un anno dalle elezioni il proprio coraggioso BASTA a un malvezzo politico e amministrativo di cui ne abbiamo tutti abbastanza.

Non osavo credere, conoscendolo politicamente, che fosse vera la voce che sin da due giorni prima del Consiglio del 7 luglio, desse per rientrata gioco forza la posizione più che critica di Carmine Bernardo sulla questione-Polifunzionale, della cui delibera di alienazione aveva chiesto per iscritto la revoca in autotutela e che non poche fibrillazioni aveva provocato nella sua coalizione d’origine. Alla fine, purtroppo, aveva ragione il mio amico Salvatore Mazzella: “Rientrerà buono buono al suo posto, senza particolari pretese“: e così è stato!

Giosi Ferrandino lo aveva detto dalle colonne del quotidiano Il Golfo: “Giovedì capiremo se Bernardo fa ancora parte di questa maggioranza.” E Carmine, probabilmente trovatosi solo tra l’aut aut del suo sindaco e la ferma volontà di Antonio Pinto e Rosanna Ambrosino di restare funzionali al disegno della maggioranza da qui alle elezioni 2012, ha dovuto inghiottire il rospo e rimangiarsi tutti i buoni propositi, che questa volta erano passati ufficialmente per il protocollo comunale, rimediando senz’altro una figura poco felice, proprio come quelli che “iettn pe’vattr e fuin vattùt“.

E ciò che più mi rattrista è il fatto che, conoscendo Giosi, non gli basterà certo averla spuntata solo per questa occasione: i sentimenti di insopportabilità nei confronti di Carmine sviscerati nella lettera al Commissario UDC Gino Di Meglio (pubblicata integralmente da IL DISPARI di giovedì scorso) forse non sfoceranno nella revoca assessorile al “corridore” Giuseppe Di Meglio, ma di certo non muteranno di una virgola e non risparmieranno Bernardo dalla sua totale emarginazione dalle scelte che contano (o preferite chiamarle “spartenze“) da qui alle elezioni della prossima primavera: della serie, “curnut e mazziat“!

Una cosa è certa: il problema al Polifunzionale resta e… non solo per gli studenti dell’Einstein!

 

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Giosi, per caso si sta rompendo il giocattolo?

Il casus belli di Carmine Bernardo che, contro tutto e tutti, chiede ed ottiene nell’ordine del giorno del consiglio comunale la discussione per la revoca in autotutela la delibera sul Polifunzionale e attaccare dirigenti, funzionari e imprese colpevoli del mancato collaudo; il reintegro di Gennaro Giametta a seguito di accordo transattivo, che ha messo di nuovo in discussione i rapporti tra Enzo Ferrandino e la maggioranza; il caso Ischia Risorsa Mare – Megayachts e la visita della Capitaneria negli uffici della partecipata “portuale” dopo la mia interrogazione e il servizio de “Il Dispari”: tutto lascia pensare che il buon sindaco Giosi Ferrandino non riesca più a controllare né il suo operato, né quello di chi lo circonda. E chi vive il palazzo di Via Iasolino ogni giorno, è pronto a giurare che l’aria che si respira è più che mai simile a quella del 2006, quando Peppe Brandi e i suoi (quindi anch’io) furono mandati a casa con un anno di anticipo.

Un’implosione annunciata ma che finora, sia grazie all’abilità equilibristica del primo cittadino, sia all’insipienza di chi lo ha sempre assecondato pur di coltivare il proprio, scarno orticello, non si era mai concretizzata più di tanto.

Anche se la speranza è l’ultima a morire, consentitemi una buona dose di scetticismo rispetto agli “attributi” di chi dovrebbe dire BASTA a questo assurdo stato di cose, ma soprattutto rispetto all’affidabilità di chi, dall’altra parte della barricata, dovrebbe mantenere le posizioni assegnategli dall’elettorato resistendo alle tentazioni di passare dall’altra parte della barricata.

E per farVi intendere (ammesso ce ne fosse ancora bisogno) quanto questa amministrazione sia lontana dai problemi reali del Paese, trovo emblematica la dichiarazione dell’amico Pasqualino Migliaccio, autorevole esponente della maggioranza, nell’intervista rilasciata a Geppino Cuomo sempre su “Il Dispari” uscito oggi: “…onestamente non c’è molto da fare, se si eccettua la cura dei giardini e del territorio con la pulizia del paese… resta solo il problema del traffico…“. Cos’e pazz!

 

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Ischia si allaga? E che ci frega! Noi abbiamo… i ciclamini di Giosi!

Un altro acquazzone da far paura e, come al solito, un altro allagamento generale, anche laddove il Comune (come nel caso di Via Iasolino – Riva Sinistra) ha terminato da poco lunghi e onerosi lavori pubblici che comprendevano, tra l’altro, l’incanalamento delle acque pluviali nella condotta fognaria. La foto pubblicata da Ciro “Caronte” Costa su Facebook non abbisogna di commenti!

Ma questo non è senz’altro un problema di Giosi Ferrandino e della sua maggioranza: il sindaco e i suoi sodali sono troppo impegnati a pensare ad altro. Ci sono i soliloqui televisivi (rigorosamente senza contraddittorio), i proclami, le lunghe ore trascorse fuori ai tavolini in Piazzetta, gli scontri interni ben sedati dall’ormai ben nota politica-Valium del primo cittadino; ma soprattutto… I CICLAMINI, l’unico, vero obiettivo costante di Giosi.

Ciclamini e piante in ogni dove! Non importa se rientrano nella nostra vegetazione floreale tipica, non importa se costano troppo, non importa se ci sarebbe di meglio da fare con quei soldi: le pozzanghere disseminate in ogni dove, le auto sommerse qua e là, il traffico che impazza, i turisti sbigottiti dinanzi ad un paesaggio apocalittico dopo poche ore di pioggia fitta e un’adeguata rete fognaria degna di un Paese civile possono continuare ad attendere: Giosi e la sua squadra di ipoattivi pseudo-amanti della buona amministrazione (?) hanno la coscienza a posto: loro hanno destinato i proventi della vendita di parte del Polifunzionale alla Provincia proprio per realizzare le fogne, fottendosene altamente delle risorse pur abbordabili (già ottenute in passato dall’Amministrazione Brandi) in Regione.

E non fa nulla se quei nove milioni di euro stanziati in bilancio non arriveranno mai perché il Polifunzionale non può essere venduto e, quindi, le fogne resteranno una chimera targata Giosi e compagni: la strada dell’inferno (e da quattro anni a questa parte, anche quelle del Comune di Ischia) è lastricata di buone intenzioni. E tanto basta! Vero, Giosi?

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