Cento giorni passati abbondantemente: Giosi ha già fallito!

Sono lontano un miglio dalla politica locale, in questo momento; ma il mio spirito critico non è certo sopito.

Come evidenzia molto meglio di me il numero di domani del settimanale “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio, Giosi Ferrandino e la sua amministrazione “caularonica” (altro che faraonica), in preda alla stasi totale, sono ben lungi dal mostrare quelle soluzioni immediate ai problemi del Paese che avevano promesso già nei primi cento giorni di amministrazione e che, a loro dire, sarebbero state favorite dall’alleanza storica con il PdL (o quello che resta) guidato ad Ischia da Domenico De Siano.

Il primo cittadino ischitano continua imperterrito la sua corsa arrivista verso il “sovraccomunale” (Parlamento o Regione che sia), ignorando del tutto le esigenze della gente che, con un plebiscito che ho già avuto modo di definire tanto clamoroso quanto vergognoso, gli ha acriticamente concesso e sentendosi fortissimo grazie all’appoggio dei transfughi che -chi per un verso e chi per un altro- sono stati accontentati avendo accesso alle strade giuste per ottenere i “cazzetti loro”. Al momento, l’unica certezza è che grazie a lui, tutto quanto siamo tenuti a pagare dalle nostre parti costa di più!

Vi è piaciuta la bicicletta, cari Concittadini? E adesso pedalate e, soprattutto, PAGHIAMO!

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Valium per tutti: e il Paese “ce va pe’ssott”

La politica al “Valium” di Giosi Ferrandino ha ormai contagiato l’intero Comune di Ischia. Oggi, nell’andare a comprare un panino, la salumiera mi chiedeva: “Dottò, ma chist ann pe ll’elezion nun se sent proprio nient. Ma quanta ‘llist ce stann? Chi è u’sinnec?“. La disinformazione impera in un elettorato sempre più disorientato e pronto ancora una volta ad accodarsi al più forte, tentando di spuntare nel modo migliore i “cazzetti” propri, senza tener conto dei tantissimi inganni di un sindaco che ha messo il Paese sotto i piedi, lasciandolo sprofondare in un mare di debiti e pronto ad abbandonarlo, l’anno prossimo, in cambio di un posto in Parlamento.

Chi è responsabile di tutto ciò? Certamente gli addetti ai lavori! Tutti, chi più chi meno, hanno contribuito in modo inequivocabile ad aiutare Giosi Ferrandino, Domenico De Siano e il loro pastrocchio PD-PDL ad avere terreno sempre più fertile, giungendo ancora una volta a tredici giorni dalla presentazione delle liste senza un’alternativa chiara, forte e soprattutto ben nota all’elettorato per tentare di dire basta ai cinque, disastrosi anni dell’amministrazione uscente.

Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso? Onestamente, non mi sento minimamente responsabile di tutto ciò: ho fatto il mio dovere per altri cinque anni, il resto è sotto gli occhi di tutti!

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A Ischia serve una svolta. Ma la gente la vuole sul serio?

Gira e rigira diciamo tutti le stesse cose, sempre. “Ischia ha bisogno di una svolta, un cambio di passo” è la frase maggiormente ricorrente, specie a pochi mesi dalle elezioni. Politici e politologi della prima e dell’ultim’ora si dilettano nei salotti ischitani più o meno buoni a dissertare sui massimi sistemi della cosa pubblica, esprimendo valutazioni su questo o quel candidato oppure -cosa decisamente più interessante- su quegli aspetti inequivocabili della nostra quotidianità in cui Ischia dovrebbe necessariamente cambiare registro.

Una decina di giorni fa ho ricevuto i risultati di un sondaggio che ho fatto eseguire a mie spese, per cercare di capirci di più sul da farsi in vista delle elezioni del 6 e 7 maggio nel Comune di Ischia. Vi chiedo scusa se non ne rivelerò i risultati dettagliati, ma non mi va che chi non crede ai sondaggi (non tanto per il costo, ma forse per il timore degli esiti tanto scomodi quanto inequivocabili che ne conseguono) ne possa trarre indebitamente vantaggio. Porrò alla Vostra attenzione un solo elemento: il vero vincitore è… il 50% e più degli incerti.

Questo dato, che di sicuro non premia i cinque anni di amministrazione del sindaco Ferrandino, incapace di fidelizzare concretamente l’elettorato al punto da vedersi costretto ad allearsi con i cinque ottavi della minoranza, è sintomatico di quanto i nostri compaesani cerchino un’alternativa che, sino a questo momento, non è ancora comparsa tra i nomi e gli schieramenti che dovrebbero contrapporsi a Giosi e i suoi sodali. Ma intanto, il tempo passa inesorabile e ci si avvia ad aiutare il sindaco uscente nella sua politica al valium, pronta a far ripiombare il paese in quel sonno propedeutico alla morte che lo ha già avvolto nel corso del suo primo mandato.

E se è vero, com’è vero, che la gente continua indifferente a vivere la propria quotidianità, ignorando la famosa massima kennediana, secondo cui “se non ti interessi di politica, un giorno sarà la politica a interessarsi di te“, siamo proprio sicuri che questa necessità della “svolta per Ischia” sia realmente condivisa, o come al solito ci si ridurrà a un voto squisitamente clientelare o amicale o a favore del “più forte” che nulla ha a che vedere con le giuste prospettive per il Paese e che ancora una volta ci equiparerà a dei soldatini in fila indiana, diretti alle urne solo secondo il copione più conveniente?

Si sta rischiando seriamente di riconsegnare il Comune di Ischia a Giosi Ferrandino e compagni. Occhio!

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