Giosi, siamo alle solite!

La Giunta di Giosi Ferrandino è stata presentata al foto-finish nella prima seduta di consiglio comunale, ma ancora una volta ai singoli assessori, vice-sindacato a parte, non sono state ancora assegnate le deleghe. Come dire, li paghiamo già a vuoto!

Intanto, il Paese è in tilt, il traffico impazza, il mare è zozzo, gli alberghi sono prevalentemente vuoti, parlare di depurazione continua ad essere tabù, gli oltre 400 giovani aspiranti vigili stagionali hanno subìto l’onta della promessa mancata (che non sarà certo l’unica), dalla Regione ci riducono l’acqua, i trasporti marittimi sono più in tilt di prima (alla faccia del super raccordo tra Giosi e Domenico De Siano) e la promessa unione tra i tre sindaci costieri è già andata a farsi fottere, sostituendo di fatto Arnaldo Ferrandino (Casamicciola) con Paolino Buono (Barano) e non certo per motivi che hanno a che fare con il bene del Paese, ma per problemi di mancato rispetto degli accordi spartitori in Giunta.

Se questa era la svolta che oltre il 70% degli Ischitani si aspettava dal rinnovo del mandato a Giosi Ferrandino, consentendogli un consiglio comunale che sarà libero di convocare quando e come vuole, eccoli serviti e… ben gli sta!

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Ora i tifosi veri sostengano l’Ischia a spada tratta!

La sconfitta interna di domenica contro la Sarnese ha riportato un pò tutti con i piedi per terra: non esistono gli infallibili, non esistono i progetti perfetti, non esistono i profeti e, soprattutto, non esistono le certezze matematiche sul buon esito delle previsioni dei tantissimi guru del calcio, nostrani e non. E neppure la politica può fare grandi miracoli rispetto al piacere dell’imprevedibilità sportiva che, seppure in piccola percentuale, la “palla tonda” riesce ancora a comportare.

Adesso, però, chi ha un pò di sale in zucca, anziché inscenare spettacoli indecorosi come quelli di ieri al “Mazzella”, farebbe bene a rifugiarsi prima in un profondo mea culpa (sia per l’accaduto, sia per il cieco trionfalismo che dura ormai da mesi e che spingeva a condannare quali blasfemi e calcisticamente eretici tutti coloro i quali la pensavano diversamente) e, subito dopo, a tener presente che tre punti di distanza dalla vetta non hanno ancora compromesso la tanto agognata promozione in LegaPro.

Tutto ciò premesso, oggi i tifosi veri dell’Ischia Isolaverde, a mio avviso, hanno il dovere di continuare a credere nel progetto di questa società e, soprattutto, negli uomini che lo stanno portando avanti: gli stessi che hanno difeso a spada tratta e a tutti i costi fin quanto le “botte” andavano bene. Non si può condividere “a corrente alternata”: o dentro, o fuori. E questo vale per tutto e tutti! O forse qualcuno avrà il coraggio di ammettere di essersi sbagliato?

 

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Re+Start Ischia: della serie, non ci sono più scuse!

Cari amici, stare a guardare non basta più! E se fino a questo momento tutti i “predicatori solitari” si sono trincerati dietro la tastiera e il monitor e con la scusa del distacco (più che giustificato, per certi versi) dalle strutture di partito, adesso non ci sono più scuse che tengano.

Domenica 27 novembre alle 17.30, negli uffici del Museo del Termalismo (sotto il mercato comunale di Via Morgioni), chiunque ha voglia e capacità di “proporre” può e deve farlo, liberamente, in un contesto che -almeno per ora- con la politica non ha nulla in comune, ma che gioco forza si DEVE porre l’obiettivo di relazionarsi ad essa, in vista delle elezioni di maggio.

John Fitzgerald Kennedy diceva: “Se non ti interessi di politica, un giorno sarà la politica ad interessarsi di te“. E’ esattamente ciò che sta accadendo negli ultimi tempi. E Re+Start Ischia, senza conferire etichette a nessuno, rappresenta senz’altro un momento di confronto per TUTTI, vecchi e nuovi, rottamatori e restauratori, purché con il Paese nel cuore.

Io ci sarò! E Voi?

p.s. Grazie, Gaetano! Sono convinto che anche Domenico “starrà ralliann”!

 

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